REDDITO DI CITTADINANZA. ACCERTATA L’INDEBITA PERCEZIONE DI SUSSIDI PER OLTRE MEZZO MILIONE DI EURO. 113 I DENUNCIATI.

Proseguono, nell’ambito delle attività finalizzate al controllo e alla tutela della spesa pubblica nazionale, le indagini dei finanzieri del Comando Provinciale di Foggia   dirette a scoprire chi ha percepito con l’inganno il Reddito  di cittadinanza . Prima della fin e del 2020 erano già finiti sottola lente   degli investigatori 63 nuclei famigliari. Nei primi tre mesi  dell’anno  gli  ulteriori   approfondimenti  della Guardia diFinanza, sulla base di apposito coordinamento info operativo con l’INPS , hanno   portato   alla   scoperta e alla denuncia alla Procura della Repubblica di Foggia di n.113 persone, il cui   nucleo familiare percepiva il“Reddito di Cittadinanza” pur non avendone diritto, perché sottoposti a misure cautelari personali, proprietari di immobili o valori mobiliari, percettori di redditi- oltre determinate soglie – non dichiarati nonché disponibilità liquide derivanti da vincite al gioco.La concessione del sostegno economico ad integrazione del reddito   delle famiglie quale  misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione  sociale è subordinata, tra l’altro, ad una serie di  requisitireddituali  e patrimoniali che cumulativamente ciascun nucleo familiare deve possedere al momento della presentazione  della  domanda e conservare per la durata dell’erogazione del beneficio. Analizzando le numerose istanze presentate per ottenere il  beneficio in argomento, i Finanzieri hanno approfondito la posizione di numerosi nuclei familiari riuscendo a rilevare che alcuni di questi avevano indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza perché:Ø in 81casi, in sede di istanza all’Ente erogatore,il   richiedente   non aveva comunicato la sussistenza di una causa ostativa alla percezione del beneficio e cioè l’essere stato sottoposto a misura cautelare   personale,ovvero la presenza nel proprio nucleo familiare di un componente attinto daanaloga misura coercitiva. Tra gli 81 soggetti pregiudicati, 8 sono risultati essere affiliati alla criminalità organizzata​; Øin 22 casi, all’atto della richiesta del beneficio, erano state   fornite false informazioni  relative  alla composizione del nucleo familiare, ai redditi percepiti o alla posizione lavorativa – in alcuni casi in nero – dei componentidello stesso;Øin 6 casi non erano state denunciate proprietà immobiliari o mobiliari;Ø in 2 casi hanno omesso di segnalare vincite on line per oltre 55 mila euro;Da segnalare, infine, il caso di n. 2 percettori,di cui uno gravato da precedenti di polizia, che, nonostante fossero stati denunciati lo scorso anno per aver richiesto e ottenuto fraudolentemente   il   Reddito dicittadinanza,hanno reiterato l’istanza continuando a fornire informazioni non veritiere circa l’assenza di cause ostative alla percezione del sostegno.Tutte le posizioni illecite emerse dalle indagini sono state segnalate all’INPS perla revoca e il recupero del beneficio economico non dovuto, nonché denunciatealla Procura della Repubblica di Foggia, che coordina le indagini per accertarele responsabilità di chi ha frodato l’Ente erogatore fornendo dichiarazioni falsee omettendo informazioni dovute.L’importo  complessivo delle somme non   dovute,   sottratte fraudolentemente all’INPS, e di cui si provvederà al recupero, ammonta aoltre 560 mil euro. Le pene previste per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza sono la reclusione da 2 a 6   anni   per   chiunque   presenti   dichiarazioni   false   oppure ometta  informazioni   dovute e da 1 a 3 anni  nei casi in cui si ometta la comunicazione   all’Ente erogatore delle variazioni di reddito, del patrimonio nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della riduzione o revocadel beneficio.I risultati riportati manifestano la particolare attenzione del Corpo nel contrastare fenomeni che, come nel caso dell’accesso a benefici assistenziali da parte di chi non ne ha titolo, hanno un elevato disvalore socio – economico perché generano un danno immediato alle casse pubbliche distraendo risorse che   potrebbero essere invece impiegate a favore di coloro che ne hanno realmente necessità.

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