Lavoro, siglato Protocollo contro il caporalato nel food delivery

Un importante passo avanti nelle relazioni sindacali con i soggetti imprenditoriali più nuovi, in un’ottica di progressivo riconoscimento dei diritti salariali e della tutela della sicurezza dei rider e dei lavoratori della gig economy”. Con queste parole il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha commentato ieri la firma del Protocollo sperimentale per la legalità contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel food delivery.

All’incontro erano presenti in conference call Assodelivery – l’associazione che riunisce alcune delle più importanti piattaforme presenti in Italia – Cgil, Cisl e Uil, rappresentanti dei sindacati indipendenti di rider e gli assessori per il lavoro di Milano, Modena, Bologna e Regione Lazio. Ha aggiunto il ministro: “Idealmente aderisco e credo sia giusto garantire massima visibilità alla firma dell’accordo perché costituisce un punto di riferimento molto importante e, mi auguro, possa anche rappresentare un precedente per compiere altri passi nella direzione che viene qui definita. Un ringraziamento va a tutte le organizzazioni sindacali e datoriali che hanno operato per il risultato raggiunto e un riconoscimento particolare al protagonismo dei territori e degli amministratori che hanno fatto un po’ da apripista nella definizione degli accordi in questa materia così importante”.

“Sarà importante proseguire in questa direzione, costruendo nuove relazioni anche a partire dal basso”, ha continuato il ministro, ricordando quindi il ruolo svolto dalle amministrazioni locali nella ricerca di soluzioni al tema delle tutele dei rider. Il Protocollo sperimentale, in particolare, prevede l’impegno a garantire una regolamentazione del mercato del food delivery atta a porre in essere strumenti efficaci a sostegno dei diritti dei rider e dell’economia legale nel settore di riferimento. Sostegno convinto all’accordo è arrivato dai sindacati confederali: la Cgil ha sottolineato la necessità di evitare il pericolo dell’intermediazione illecita, rimarcando l’importanza del protocollo sperimentale e del dialogo con Assodelivery, oltre alla necessità di imprimere un’accelerazione al processo di riconoscimento dei diritti. La stessa convinzione è stata espressa da Cisl e Uil, sottolineando come questa firma debba essere il segnale per procedere in una direzione di maggiore sostenibilità del settore in chiave ambientale e sociale, anche alla luce dell’emergenza sanitaria che ha caratterizzato gli ultimi mesi. “Siamo un settore giovane e ancora ‘inesperto’, anche dal punto di vista delle relazioni sindacali”, ha spiegato Matteo Sarzana, presidente di Assodelivery, commentando l’accordo e rimarcando la disponibilità dell’associazione a proseguire il dialogo. Proprio a partire dal Protocollo, le società aderenti a Assodelivery si impegnano tra l’altro a dotarsi di un codice etico, sanzionare condotte illecite e non ricorrere a società terze per la consegna degli ordini. 

L’importanza delle istituzioni locali nella tutela dei diritti dei rider è stata sottolineata dagli assessori Tajani, Lombardi, Bodi e Di Berardino, rispettivamente dalle città di Milano, Bologna, Modena. “Abbiamo avviato da tempo l’interlocuzione tra rider, sindacati e piattaforme: protocolli simili sono stati già firmati a livello locale ed è fondamentale allargare la prospettiva in senso nazionale”, hanno spiegato. L’assessore al Lavoro della Regione Lazio Claudio Di Berardino, ancora, ha ricordato l’importanza della sicurezza dei rider oltre ad auspicare un confronto sul tema delle retribuzioni e della previdenza. 

Chiudendo l’incontro, il ministro Orlando ha rimarcato come sia importante disciplinare il rapporto tra gli algoritmi delle piattaforme e lavoratori, temi che saranno al centro del confronto con i paesi dell’Unione europea: per il primo aprile è stato convocato l’Osservatorio  permanente in materia di tutela del lavoro tramite piattaforme digitaliper ottenere dati e non rendere occasionale l’interlocuzione tra le parti sancita con la firma del protocollo. “Dobbiamo migliorare le relazioni industriali evitando la contrapposizione tra nuove forme di rappresentanza e sindacati tradizionali”, ha concluso il ministro.

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