Un’altra morte dopo il vaccino AstraZeneca ed il Piemonte blocca la somministrazione. Ma dopo cambia idea.
Dopo la morte sospetta di un insegnante di Biella, deceduto in seguito alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, il Piemonte ha deciso di sospendere la somministrazione delle dosi provenienti dal lotto ABV5811.
La sicurezza del vaccino AstraZeneca continua ad essere al centro dell’attenzione. Dopo i fatti degli ultimi giorni, nei quali si sono registrati diversi episodi di morti sospette successive alla somministrazione del siero prodotto dall’azienda farmaceutica anglo-svedese, alcuni Paesi europei hanno deciso di sospenderne la somministrazione. In Italia, le decisioni precauzionali hanno riguardato soltanto le fiale appartenenti a un lotto ritenuto sospetto, dal quale provenivano le dosi somministrate a due militari siciliani deceduti poche ore dopo la vaccinazione. E mentre diverse Procure indagano, dopo aver disposto il sequestro di alcune fiale del trattamento, nella giornata di ieri una novità importante è arrivata dal Piemonte, dove la giunta regionale – dopo che un insegnante di Biella era deceduto a poche ore di distanza dalla ricezione della prima dose del trattamento – ha deciso di intervenire.
La Regione Piemonte aveva deciso in un primo momento di interrompere l’intera campagna vaccinale legata ad AstraZeneca.La decisione di intervenire autonomamente da parte della Regione Piemonte non sembra essere stata particolarmente apprezzata dal Ministero della Salute dal quale, attraverso alcune fonti interne,hanno tenuto ieri a sottolineare che «le uniche autorità che possono prendere decisioni sulla sicurezza dei vaccini sono Aifaed Ema». Il sindacato ricorda poi come, sulla base dei protocolli regionali, in Piemonte si sia scelto in tutti questi mesi di dare fiducia all‘idrossiclorochina – per settimane sponsorizzata dall’ex Presidente Usa Donald Trump come eccezionale trattamento anti-Covid – «che espone ignari pazienti a rischi inaccettabili»,attaccano ancora i medici piemontesi.