SE DOVESSE CADERE IL GOVERNO?
E’ ormai crisi di governo da giorni, cosa succederà al Dpcm e alle divisioni nazionali in zone in caso il premier Conte si ritirasse dall’incarico? Entra in gioco la Costituzione.
Sono giorni che il Governo discute per un nuovo possibile rimpasto o delle probabili elezioni. La situazione a Palazzo Chigi è critica, sono ormai forti le pressioni da parte del Pd che è arrivato ad un 20% di consenso. A preoccupare gli italiani è proprio la concomitanza tra la crisi pandemica e quella di Governo.
Sarà ancora più difficile gestire il tutto in questa situazione, per il momento l’ultimo Dpcm è in vigore fino a marzo e le zone sembrano essere scelte per una durata mensile: fino al 15 febbraio. Ma nel caso il Governo cadesse, cosa succederebbe al Dpcm firmato da Conte ? Quali scelte si faranno sulla divisione a zone?
Iniziano ad essere tanti gli italiani che si chiedono cosa succederà ai provvedimenti firmati dal Premier in caso di caduta del governo. Nella situazione pandemica in cui ci troviamo non è possibile fare passi falsi, l’Italia non reggerebbe più l’emergenza sanitaria.
Il problema però non sembrerebbe esistere. Facendo appello alla Costituzione, infatti, il Governo che cade potrà continuare a prendere decisioni politiche fino a quando non si deciderà per una nuova maggioranza. “Svolgere l’ordinaria amministrazione anche con governo dimissionario” così si legge. Il vuoto di potere immaginato dagli italiani è quindi fuori questione.
L’Italia sarà tutelata durante tutta la situazione di emergenza, Conte potrà continuare a firmare Dpcm anche in caso di richiesta di dimissioni, viene confermato dall’articolo 77. “Un governo dimissionario ha facoltà di emanare decreti leggi e chiamare le Camere già sciolte a riunirsi entro 5 giorni per approvarlo“. In sostanza la crisi di Governo è un problema che non cambierà però le regole direzionali del paese, i cittadini continueranno a seguire le disposizioni istituite nelle varie zone fino al pr