Universita del Policlinico di Bari fiore all’occhiello della Puglia ha redatto uno studio per prevenire la diffusione dei contagi Covid: “Per la prima volta in Italia”

27 Dicembre 2020

I comportamenti sociali che hanno determinato la diffusione del Covid in Puglia e quali sono i luoghi in cui si è maggiormente diffuso,per stabilire delle misure di contenimento che potrebbero essere utilizzati anche del resto del Paese. Di questo un gruppo di lavoro formato da studiosi e esperti nel settore dell’Università del Policlinico di Bari,è stato incaricato dal Dipartimento Salute della Regione Puglia e dall’Ordine Nazionale dei Medici. Filippo Anelli è il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri,ha dichiarato “si tratta “uno studio utile per consentire ai medici di comprendere i flussi e l’andamento della pandemia al fine anche di elaborare modelli organizzativi di assistenza e prevenzione per contenere la diffusione del virus”. Il lavoro è stato diretto  dal presidente della scuola di Medicina dell’Università di Bari, professor Loreto Gesualdo Ordinario di Nefrologia, ha trascorso circa 5 anni in Università Americane (Case Western Reserve University, Cleveland e University of Pittsburgh), ha 20 anni di esperienza universitaria italiana prima presso l’Università degli Studi di Foggia, dove ha ricoperto numerosi ruoli (Componente del Nucleo di Valutazione Interna, Delegato alla Ricerca, Presidente del Distretto Tecnologico D.A.Re. e del Centro di Competenza Tecnologica Ce.R.T.A., Direttore del Centro Ricerche Bioagromed, Direttore del Dipartimento Interaziendale per l’Assistenza in Nefrologia-DIAN) e successivamente presso la Università di Bari (Presidente della Scuola di Medicina). È, inoltre, Coordinatore Regionale Trapianti d’Organo.

Il professor Loreto Gesualdo, ha dichiarato “ il modello” elaborato “servirà a identificare gli ambienti e i comportamenti sociali più a rischio nel contrarre l’infezione, e quindi a definire in maniera scientifica le regole di comportamento e di prevenzione da parte della popolazione”. Per la ricerca, è stato compilato un questionario online a un campione compreso tra tremila e cinquemila cittadini pugliesi che nelle ultime due settimane si sono sottoposti a tampone molecolare, a prescindere dall’esito dell’esame. 

Il  questionario è stato redatto da clinici, epidemiologi, sociologi ed esperti di sistemi di analisi. »I dati raccolti – spiega Vito Montanaro, direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia – sono stati elaborati utilizzando un sistema di analisi statistica dei dati come ‘deep learning’ e ‘machine learning’. Questo progetto rappresenta una formidabile opportunità per creare le basi scientifiche di contenimento della epidemia partendo dalla piattaforma informativa della Regione Puglia (Giava) che è stata quotidianamente aggiornata in tempo reale sull’andamento dell’epidemia”.

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