Sanità al collasso, settimana prossima pronto il Deu con 250 nuovi posti letto, ma il virus continua a correre come un pazzo e la provincia di Foggia avanza a marcia spedita verso le zone rosse del nuovo Dpcm

La provincia di Foggia va verso la zona rossa. E’ il tam-tam che si rincorre in queste ore alla luce del nuovo boom di contagi e dello stress al limite del collasso delle strutture sanitarie. Gli ultimi dati parlano di 291 casi positivi al covid in Capitanata, mentre sono 15 i comuni sopra la soglia critica del contagio, in alcuni centri superata in maniera esponenziale. Il Lastaria di Lucera è stato chiuso. Il Riuniti di Foggia è risaltato alla cronache nazionali, qualche giorno fa, per le file d’ambulanze createsi di notte, con pazienti covid e non, in attesa, per molte ore, che si creassero le condizioni per essere presi in carico dalla struttura sanitaria. Un sistema al collasso con 257 ricoveri per coronavirus, tra il capoluogo dauno e la città di San Pio, e in cui (a dispetto delle dichiarazioni imbonitrici del direttore generale del Policlinico Riuniti, Vitangelo Dattoli) si rileva nel nosocomio foggiano di viale Pinto l’ormai certo esaurimento dei posti in terapia intensiva, mentre ne restano solo due a Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo, la quale sta cercando di attrezzarsi alla meno peggio con “repartini” covid d’emergenza che a brevissimo non basteranno più se la curva del contagio dovesse procedere alla stessa andatura dei giorni appena trascorsi. Diverse le voci d’allarme su questa difficilissima situazione. Oltre a medici e operatori sanitari direttamente coinvolti nei reparti e nelle corsie d’ospedale, testimoni oculari di ciò che davvero sta succedendo nel capoluogo dauno e non solo, c’è anche Maria Rosaria Castrignanò, responsabile della sezione foggiana del Tribunale per i diritti del malato, arrabbiatissima per gli imperdonabili ritardi del progetto Deu (il nuovo plesso di Emergenza-urgenza avviato ben 7 anni fa), nonché arrabbiatissima con Dattoli per l’inverosimile versione dei fatti fornita dal direttore generale sanitario sulle criticità della situazione attuale, laddove, dice la Castrignanò, l’emergenza foggiana è ormai diventata ingestibile con “file di pazienti ed ambulanze che si recano al pronto soccorso, servizi messi alle corde ed in gran difficoltà, percorsi di pazienti e cittadini che si incrociano con quelli di pazienti covidoperatori sanitari stanchi e spaventati, ospedale di Lucera praticamente chiuso”. E mentre, notizia di pochi istanti fa, la settimana prossima il Deu dovrebbe essere finalmente pronto e operativo con 250 nuovi posti letto disponibili per il trasferimento dei degenti, ci sono altrettante nuove notizie che smorzano la speranza, come l’ultimo recentissimo accertamento di un focolaio di 70 anziani e 28 operatori positivi nella Rssa “Palena” di Foggia: il rammarico è che, con il virus che sta continuando a correre come un pazzo, non sia già troppo tardi e la Capitanata vada, nonostante tutto, irrimediabilmente verso l’ingresso a marcia spedita tra le zone rosse del nuovo Dpcm.

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