Bike sharing a Foggia: dove sono finite le biciclette pubbliche costate quasi 1 milione di euro?

Bike-sharing, piste ciclabili ma poi… la bicicletta? Usatela voi! È quanto sembra dire la classe politica foggiana a fronte dell’apparente entusiasmo sul tema così attuale della mobilità sostenibile. Ma che fine ha fatto il servizio di bike-sharing della Provincia di Foggia? Inaugurato in pompa magna nel 2011 e costato in totale più di 800 mila euro (oltre 200 mila solo per Foggia città), grazie a uno stanziamento di fondi provenienti dalla munifica cassaforte della Regione Puglia, con una dotazione iniziale di 100 biciclette pubbliche, distribuite in diversi punti del capoluogo ma anche a Manfredonia, San Severo e Cerignola. Dove sono finite le bici? Alcune vecchie postazioni sono state dismesse, un numero significativo di centinaia di biciclette pare che giaccia abbandonato presso un deposito dell’ente in via Manfredonia: uno spreco non indifferente di denaro pubblico se poi si ragiona sul decongestionamento del trasporto su gomma. “Il servizio è attualmente attivo seppure su un numero ridotto di postazioni – fa sapere Antonio Dembech, socio dei Cicloamici e da sempre impegnato sul tema – Una quarantina di bici in tutto, congrue a soddisfare la richiesta dell’utenza”. La bicicletta dovrebbe poter essere noleggiata, dietro pagamento di una cauzione di 30 euro, ma il recapito dell’ufficio di bike-sharing della Provincia, al momento, squilla a vuoto: sarà a causa dello smart-working? Intanto, se si fa un giro per la città, tutto si può dire meno che siamo una comunità sulle due ruote. Le postazioni con gli stalli sono vuote oppure ospitano poche bici e malridotte. Gli amministratori non usano la bicicletta, dando l’esempio. Nessuna campagna di comunicazione o sensibilizzazione: tutto tace. Eppure Foggia, città piana per antonomasia e con clima mite e asciutto per quasi tutto l’anno, potrebbe rappresentare un paradiso per quanti preferiscono le due ruote all’automobile. Negli ultimi anni, i ciclisti in città sono notevolmente diminuiti, post lockdown si osserva invece un incremento, vuoi per le piste ciclabili, vuoi per la necessità di muoversi in modo alternativo. Ma non sarebbe ovvio ipotizzare un dialogo tra il Comune di Foggia e la Provincia per un effettivo funzionamento integrato del sistema di bike-sharing con quello delle piste ciclabili, pure con tutte le loro criticità? Il bike-sharing è parte di un puzzle. Per Fulvio Guerra, ideatore foggiano di una realtà imprenditoriale di consegne in bici, bisogna essere pragmatici: “Bisogna creare le condizioni perché funzioni l’intero sistema ma nella politica, in Italia, mancano progetti chiari. Non basta creare un segmento che va da qui a lì ma se quella pista non mi serve per andare andare a scuola, al lavoro o al supermercato in sicurezza è un’occasione persa per tutti”.

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