Francesco non c’è più, Foggia piange il tabaccaio gentile dopo 22 giorni di agonia. Il dolore e la compostezza di una famiglia distrutta due volte.

Francesco non c’è più. Non ce l’ha fatta. 38 anni sono troppo pochi per morire, nel pieno delle forze, quando la vita sta per offrirti il meglio. Un bravo ragazzo, onesto lavoratore, sempre gentile, ucciso per due spiccioli. Ha smesso di lottare dopo oltre 3 settimane in coma farmacologico, causato dalle lesioni provocate dall’inaudita violenza sanguinaria di tre rapinatori non ancora identificati, (forse un quarto era ad attenderli in auto) che lo scorso 17 settembre, poco dopo le 14, erano sopraggiunti nel locale gestito da Francesco Traiano, “Gocce di Caffè”, aggredendolo con un oggetto contundente e accoltellandolo al volto per portare via poco meno di 100 euro e qualche biglietto del Gratta e Vinci. L’auto dei malviventi, una Fiat Punto, era stata ritrovata dagli inquirenti bruciata la sera stessa, nelle campagne alla periferia della città. Grande compostezza nel dolore di questa famiglia, colpita dalla violenza per la seconda volta, dopo il femminicidio di Giovanna Traiano, sorella di Francesco, uccisa alle spalle nel 2003 dal marito da cui si stava separando, davanti alla parrocchia della Beata Maria Vergine. Una storia terribile, dopo la quale la famiglia Traiano, pur nell’immenso dolore, è tornata alle attività di sempre, anche perché proprio il piccolo Alfredo, figlio della vittima, era rimasto in casa con i nonni materni e con l’amato zio Francesco, che recentemente lo aveva coinvolto anche lavorativamente nella gestione del bar.

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