Foggia:Scoperto un arsenale nel cuore della città, arrestato Giuseppe Trisciuoglio
Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) hanno effettuato una perquisizione in un garage interrato situato in via Pellegrino Graziani, nel centro di Foggia, scoprendo un vero e proprio arsenale. Tra le armi rinvenute figurano pistole con matricola abrasa, fucili a pompa, un mitra Kalashnikov AK-47, silenziatori e centinaia di munizioni.
Durante l’operazione, è stato arrestato in flagranza Giuseppe Trisciuoglio, 48 anni, figlio dello storico boss mafioso Federico Trisciuoglio, noto come “Enrichetto lo Zoppo” o “Polpetta”, deceduto nell’ottobre 2022. L’uomo è accusato di detenzione illegale e ricettazione di armi da guerra e munizioni. Il giudice per le indagini preliminari, Cecilia Massarelli, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ritenendo non credibile la versione fornita dall’indagato, secondo cui l’arsenale sarebbe appartenuto al padre defunto e lui non avrebbe messo piede nel garage da almeno tre anni.
Il blitz è scattato dopo che gli agenti della DIA hanno notato Trisciuoglio entrare nei box interrati di un palazzo di via Graziani insieme a una donna. Pochi minuti dopo, è stata eseguita la perquisizione del garage, risultato nella sua disponibilità diretta: ne aveva le chiavi, così come il telecomando del cancello automatico della rampa.
Federico Trisciuoglio, padre dell’arrestato, è stato un esponente di spicco della “Società”, la mafia foggiana, e capo della batteria “Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese”. Nel corso degli anni, è stato coinvolto in numerosi crimini, tra cui estorsioni, traffico di stupefacenti e detenzione di armi. Anche Giuseppe Trisciuoglio ha un passato criminale: nel 2019 è stato condannato a 10 anni di reclusione per estorsione.
L’operazione odierna rappresenta un ulteriore colpo alla criminalità organizzata foggiana e testimonia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di armi e la presenza di gruppi mafiosi sul territorio.
Le indagini proseguono per accertare eventuali collegamenti con altri gruppi criminali e per identificare ulteriori responsabili.