Ultima ora-Lucera(Fg): Spaccio di droga dal pronto soccorso arrestato autista del 118 e altri cinque complici
Lucera (FG), 2 maggio 2025 – Un traffico di droga gestito direttamente dal pronto soccorso dell’ospedale Lastaria di Lucera è stato smantellato dalle forze dell’ordine dopo un’indagine condotta dalla Procura di Foggia. Al centro dell’inchiesta, un autista 41enne del servizio 118, attualmente in carcere, accusato di aver gestito la distribuzione di sostanze stupefacenti utilizzando come base operativa la sala medici del pronto soccorso, a cui aveva pieno accesso.

Secondo quanto emerso, il 41enne veniva contattato tramite messaggi WhatsApp da una rete di clienti, che poi si recavano direttamente presso il nosocomio per ritirare le dosi di droga precedentemente concordate. Le sostanze venivano occultate all’interno degli spazi riservati al personale sanitario, sfruttando l’ambiente ospedaliero come copertura per l’attività illecita.

Oltre all’autista, altre cinque persone sono finite in manette: due – tra cui lo stesso 41enne – sono state trasferite in carcere, mentre per quattro è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. Secondo gli inquirenti, si tratta di soggetti che acquistavano regolarmente la droga dall’interno dell’ospedale per poi smerciarla in altre zone della città di Lucera.
Le indagini, avviate mesi fa, hanno portato alla luce un sistema ben organizzato, con un flusso di comunicazioni codificate, orari precisi e movimenti sospetti attorno al pronto soccorso, tutti elementi che hanno insospettito gli investigatori. Fondamentale per l’operazione è stato il monitoraggio dei dispositivi elettronici utilizzati dagli indagati e l’analisi delle immagini di videosorveglianza dell’ospedale.

L’ASL Foggia ha annunciato l’apertura di un’indagine interna e ha espresso “profondo sconcerto” per quanto accaduto, dichiarando la piena collaborazione con le autorità. “Si tratta di comportamenti inaccettabili che ledono la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni sanitarie”, si legge in una nota.

L’operazione rappresenta un duro colpo alla rete di microspaccio cittadino e mette in luce, ancora una volta, come luoghi insospettabili possano essere sfruttati per attività criminali.