Inchiesta in Puglia, ore di interrogatorio per Maurizio Laforgia: “Sono estraneo ai fatti”
Lecce: È durato diverse ore l’interrogatorio di Maurizio Laforgia, al centro dell’inchiesta della Procura leccese su un presunto sistema di favori e relazioni opache tra funzionari pubblici, imprenditori e ambienti della politica regionale. Un interrogatorio fiume, condotto dal giudice per le indagini preliminari, nel quale il presunto faccendiere ha risposto punto per punto alle contestazioni mosse nei suoi confronti.
Secondo quanto trapelato da ambienti giudiziari, Laforgia avrebbe adottato un atteggiamento collaborativo, fornendo una ricostruzione articolata dei fatti e ribadendo con fermezza la propria estraneità alle accuse. Ha risposto a tutte le domande, senza invocare il silenzio, affiancato dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Michele Laforgia, penalista di rilievo nel foro barese.
Al centro delle indagini vi sarebbero presunte pressioni e segnalazioni per agevolare pratiche amministrative e concessioni edilizie. Il tutto in un contesto in cui si ipotizzano reati come corruzione, indebita induzione a dare o promettere utilità e traffico di influenze illecite. Tuttavia, sia Laforgia che altri indagati hanno fornito versioni difensive dettagliate, sostenendo la piena liceità del loro operato.
Significativa anche la posizione di Angelo Mazzotta, funzionario comunale, che davanti agli inquirenti avrebbe ammesso di aver ricevuto una cassa di vini francesi da parte di uno degli imprenditori coinvolti. Un “dono di cortesia”, ha spiegato, di valore non superiore ai 150 euro. Mazzotta ha riconosciuto di aver favorito alcune pratiche edilizie, ma ha tenuto a precisare che ogni intervento sarebbe stato nei limiti della legalità.
Verso uno scenario incerto
L’inchiesta, ancora nella fase delle indagini preliminari, sta scuotendo la politica regionale. Gli sviluppi giudiziari rischiano di influenzare la campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, prevista tra pochi mesi. In un clima già teso, la possibilità che nuovi elementi emergano o che vengano disposte misure cautelari aggiuntive potrebbe avere ripercussioni significative sugli equilibri politici pugliesi.
Cosa accadrà adesso?
Molto dipenderà dalle valutazioni della Procura e dalle eventuali richieste di rinvio a giudizio. Non è da escludere che la magistratura voglia chiudere l’indagine prima dell’appuntamento elettorale, anche per evitare strumentalizzazioni o pressioni mediatiche. Tuttavia, i tempi della giustizia raramente coincidono con quelli della politica.
Nel frattempo, i protagonisti dell’inchiesta continuano a difendersi, sostenendo la legittimità delle loro condotte. Sarà il processo, se ci sarà, a chiarire responsabilità e verità giudiziarie. Ma intanto, la fiducia dei cittadini è ancora una volta messa alla prova.