PESARO:INCENDIO ALLO STABILIMENTO “SIGILLA “ ARRESTATI TRE PREGIUDICATI DI CERIGNOLA, UN QUARTO UOMO SOTTO CONTROLLO

PESARO – Hanno un volto e un nome i presunti responsabili dell’incendio doloso che lo scorso 11 aprile 2025 ha distrutto parte dello stabilimento industriale Sigilla, situato in via Ricci, a Pesaro, specializzato nella produzione di imballaggi in cartone. I Carabinieri del Comando Provinciale di Pesaro hanno eseguito tre arresti e una misura cautelare nei confronti di quattro uomini, ritenuti coinvolti nell’azione criminale.

Si tratta di tre pregiudicati originari di Cerignola (Foggia), due dei quali sono finiti in carcere, mentre il terzo è stato posto agli arresti domiciliari. Un quarto soggetto, un uomo residente a Jesi (Ancona), è stato invece sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

INDAGINI PARTITE DOPO L’INCENDIO DELL’11 APRILE
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pesaro, sono partite immediatamente dopo l’incendio che nella notte dell’11 aprile ha devastato una parte consistente dello stabilimento Sigilla. Le fiamme, domate dopo ore di lavoro dai Vigili del Fuoco, hanno causato danni ingenti alla struttura e fermato temporaneamente la produzione.

Sin da subito, i primi riscontri avevano fatto pensare a un’origine dolosa dell’incendio. Decisivi sono stati l’analisi delle immagini di videosorveglianza, i rilievi tecnici sul posto e l’attività investigativa condotta dai militari dell’Arma, che hanno portato all’identificazione dei quattro presunti responsabili.

MOTIVAZIONI E COLLEGAMENTI ANCORA DA CHIARIRE
Al momento, non è stato ancora chiarito il movente dietro il rogo. Gli inquirenti stanno valutando possibili collegamenti con ambienti della criminalità organizzata e ipotizzano che l’azione possa essere stata commissionata o legata a dinamiche estorsive o a contrasti economici.

I tre uomini di Cerignola hanno tutti precedenti penali per reati contro il patrimonio e la pubblica sicurezza, e sono noti alle forze dell’ordine per la loro vicinanza a circuiti criminali della Capitanata. Anche il coinvolgimento del quarto soggetto, marchigiano, è al vaglio degli investigatori, che intendono chiarire il suo ruolo nella vicenda.

CONTINUA IL LAVORO DEGLI INQUIRENTI
Il fascicolo d’indagine rimane aperto e nelle prossime settimane potrebbero emergere ulteriori dettagli, anche in vista degli interrogatori di garanzia e delle eventuali dichiarazioni dei fermati. L’ipotesi di reato contestata è quella di incendio doloso aggravato in concorso, con possibile aggravante della finalità intimidatoria.

Intanto, l’azienda Sigilla ha fatto sapere che, nonostante i danni, sta lavorando per riprendere l’attività produttiva quanto prima, mentre le autorità locali hanno espresso solidarietà all’imprenditore e pieno sostegno alle forze dell’ordine nel proseguimento delle indagini.

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