Puglia:Voto inquinato, imbarazzo a sinistra il malcostume che mina la democrazia
Le recenti indagini condotte da diverse procure in Puglia hanno sollevato un’ondata di imbarazzo nei ranghi della sinistra. Al centro dell’attenzione c’è un presunto sistema inquinato di gestione del voto, che apre interrogativi non solo sulla legalità delle pratiche adottate, ma anche sull’etica politica

di chi se ne è reso protagonista o complice.
Le inchieste parlano chiaro: esisterebbe un metodo, consolidato e tollerato, per orientare il consenso elettorale attraverso dinamiche al limite del lecito — se non oltre. In molti casi, questo significa scambi di favori, pressioni indebite o la promessa di vantaggi in cambio di voti. Una pratica che, al di là dell’appartenenza politica, mina le basi stesse della democrazia rappresentativa.

Quello che emerge è un quadro dove il malcostume viene accettato, giustificato, e addirittura riprodotto. Come nell’economia di mercato, dove l’esistenza di un’offerta presuppone la presenza di una domanda, anche nel “mercato del voto” ci sono due attori principali: chi propone e chi accetta. Entrambi sono corresponsabili del degrado morale e istituzionale che ne deriva. Non si può più far finta di nulla: è la cultura politica a dover cambiare.
Se da un lato le indagini giudiziarie stanno facendo il loro corso, dall’altro serve una riflessione politica profonda. Le forze di sinistra, storicamente portatrici di valori come legalità, equità e partecipazione democratica, oggi devono fare i conti con un sistema che — almeno in alcune realtà locali — sembra essersi allontanato da quei principi.

Il problema non è solo legale, è culturale. Se non si alimenta questo mercato, finisce anche l’offerta. È tempo, dunque, di interrompere questa spirale: rifiutare la logica del voto clientelare, denunciare le pressioni e pretendere trasparenza sono azioni che spettano anche ai cittadini, non solo ai magistrati.
Il rischio, altrimenti, è che l’ombra lunga di questi scandali non solo delegittimi i risultati elettorali, ma logori definitivamente la fiducia dei cittadini nella politica. E a quel punto, a perdere non sarà solo la sinistra, ma la democrazia intera.