Maxi operazione antidroga all’alba: 15 arresti tra Lucera, Foggia e il Subappennino. Al centro un’organizzazione criminale armata e violenta
Una vasta operazione della Guardia di Finanza è stata eseguita all’alba di oggi, su ordine del gip del Tribunale di Foggia, Carlo Protano, che ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone, ritenute coinvolte in un articolato sistema criminale fondato su traffico di droga, detenzione illegale di armi, estorsioni e lesioni personali aggravate.

I numeri dell’operazione
Quattordici persone sono finite in carcere, mentre una è stata posta agli arresti domiciliari.
Gli arrestati sono:
Mario Selvaggio, 49 anni, Lucera
Raffaele Guerrieri, 46 anni, Lucera
Paolo De Luca, 29 anni, Lucera
Nicola Carmine Maddalena, 45 anni, Lucera
Antonio Scarano, 59 anni, Lucera
Federico Giuseppe Tozzi, 53 anni, Lucera
Valerio Palazzo, 51 anni, Lucera
Antonio Pio Spatola, 25 anni, Lucera
Pasquale De Palma, 32 anni, Foggia
Vincenzo Di Corso, 39 anni, Foggia
Giuseppe Di Donna, 31 anni, Torremaggiore
Pasquale Cignarella, 46 anni, Lucera
Luigi Bevilacqua, 50 anni, Foggia
Severino Ciarelli, 31 anni, Termoli
Agli arresti domiciliari è finito Arcangelo Di Brita, 68 anni, di Monteleone di Puglia.
Una rete criminale ben strutturata
L’indagine è partita da un arresto in flagranza a gennaio 2023 e si è sviluppata in un’operazione complessa che ha svelato l’esistenza di un’organizzazione con base a Lucera e ramificazioni estese in provincia di Foggia e nel Subappennino Dauno.

Secondo gli inquirenti, figura centrale del gruppo sarebbe Mario Selvaggio, che avrebbe gestito insieme ad altri un traffico organizzato di hashish e cocaina, occupandosi del rifornimento delle sostanze, della gestione dei “pusher” sul territorio e della riscossione dei proventi. Risulta che Selvaggio percepisse anche un “compenso fisso” derivante dalle attività illecite.
Oltre al narcotraffico, diversi membri del gruppo sarebbero coinvolti nella detenzione e modifica di armi clandestine, come fucili a canne mozzate, modificate per aumentarne l’efficacia in eventuali azioni violente o intimidatorie.
Estorsioni e violenza: il caso Di Biase
L’indagine ha fatto luce anche su episodi di estrema violenza. In un caso, Giancarlo Di Biase avrebbe aggredito Selvaggio colpendolo in volto con una bottiglia rotta, provocandogli uno sfregio permanente. Il gesto sarebbe stato motivato dal tentativo di Di Biase di prendere il controllo di una parte del mercato della droga a Lucera, attualmente sotto il controllo di Selvaggio.

Un contesto pericoloso e radicato
Il gip Carlo Protano ha descritto il contesto criminale come “radicato e pericoloso”, con una struttura gerarchica e stabile, in grado di operare con determinazione e senza scrupoli, anche a fronte di precedenti arresti o misure di sorveglianza.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata motivata dal concreto rischio di reiterazione dei reati, inquinamento delle prove e pericolo di fuga. Sono state respinte le richieste di revoca o attenuazione delle misure cautelari avanzate da alcune difese.
Colpo alle attività criminali nel Foggiano
L’operazione odierna rappresenta un duro colpo inferto alla criminalità organizzata nel Foggiano e conferma l’intensificazione dei controlli e delle attività investigative da parte delle forze dell’ordine e della magistratura sul territorio.
L’inchiesta prosegue, e non si esclude l’emersione di ulteriori responsabilità penali e il coinvolgimento di altri soggetti nel contesto criminale oggetto delle indagini.