Molfetta(BA):Arresti domiciliari per il sindaco Tommaso Minervini coinvolto in inchiesta su irregolarità negli appalti
MOLFETTA – Noi di Youfoggia.com Avevamo già pubblicato articoli nei quali denunciavano alcune anomale.Ma adesso è arrivato un colpo di scena che scuote la politica e l’amministrazione della città di Molfetta. Tommaso Minervini, sindaco della città pugliese, è finito agli arresti domiciliari, coinvolto in un’inchiesta della Procura di Trani per presunte irregolarità nella gestione di importanti appalti pubblici. Con lui, agli arresti domiciliari anche la dirigente comunale Lidia De Leonardis, coinvolta nello stesso filone d’inchiesta che sta gettando luce su un sistema di potenziali abusi e manipolazioni nel settore degli appalti.
L’inchiesta si concentra su alcuni appalti fondamentali per lo sviluppo e la gestione della città, tra cui il nuovo porto, il centro per l’occupazione e l’area mercatale. Secondo le indagini, sarebbero emerse anomalie legate alla gestione di queste opere, sollevando gravi dubbi sull’integrità e la trasparenza dei procedimenti.
A differenza di Minervini e De Leonardis, che sono finiti agli arresti domiciliari, per Alessandro Binetti e Domenico Satalino, dirigenti comunali coinvolti nella vicenda, la Procura ha disposto un’interdittiva di un anno. Binetti, in particolare, era il responsabile unico del procedimento per l’appalto del porto, mentre Satalino, dirigente ai lavori pubblici, aveva un ruolo chiave nella gestione delle opere. L’interdittiva implica che i due dirigenti non potranno svolgere alcun incarico pubblico per un anno, limitando ulteriormente la loro capacità di operare nell’ambito della Pubblica Amministrazione.
Un altro importante protagonista dell’inchiesta è Vito Totorizzo, un imprenditore che, secondo le accuse, avrebbe cercato di influenzare la gara per la realizzazione della banchina nord-est del porto, in cambio di favori politici, tra cui voti per il sindaco Minervini. Per Totorizzo, i magistrati hanno emesso un provvedimento di divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione, limitandone la possibilità di partecipare a future gare d’appalto pubbliche.
L’arresto di Minervini, figura politica di rilievo per la città, segna un punto cruciale nelle indagini e accende i riflettori su presunti intrecci di potere e interessi economici che avrebbero potuto influenzare la corretta gestione delle risorse pubbliche. La vicenda, che ha suscitato shock e preoccupazione tra i cittadini, potrebbe avere importanti ripercussioni sia a livello politico che amministrativo.
L’inchiesta prosegue, e gli sviluppi potrebbero portare a nuovi approfondimenti sulle dinamiche che hanno riguardato gli appalti pubblici a Molfetta, mentre la città attende risposte dalle autorità competenti su quanto accaduto dietro le quinte di progetti cruciali per il futuro del territorio.