Foggia: Un murale per Falcone e Borsellino il calcio come simbolo di legalità
Un pallone rossonero, come i colori della squadra di calcio del Foggia, conteso in un’ideale partita da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: è l’immagine potente e simbolica al centro del nuovo murale in corso di realizzazione nel quartiere Cep di Foggia, alla periferia della città. L’opera, promossa dall’associazione di promozione sociale So’Bellicos, rientra nel più ampio progetto del Comune di Foggia intitolato “100 Giorni della Legalità e Lotta alle mafie”.

Il murale verrà inaugurato ufficialmente il 13 giugno e si inserisce tra le iniziative culturali che puntano a risvegliare il senso civico e a portare la legalità nei luoghi simbolo del disagio urbano. Il quartiere Cep, spesso associato a marginalità sociale e problemi legati alla criminalità, si apre così a un messaggio forte e chiaro: la cultura e l’arte come strumenti di riscatto e memoria.
Legalità e identità locale
L’idea di far indossare ai due magistrati-eroi i colori del Foggia Calcio nasce proprio dalla volontà di legare i valori universali della giustizia e della legalità all’identità cittadina. Il pallone rossonero diventa metafora di un gioco pulito, leale, in cui le regole contano e chi bara non vince.
“Abbiamo voluto restituire Falcone e Borsellino alla città in una veste nuova, popolare ma fortemente educativa,” spiega l’associazione So’Bellicos. “La loro immagine è ancora oggi simbolo di coraggio e coerenza. Metterli su un campo immaginario, con i colori del Foggia, significa dire che la legalità si può e si deve giocare anche nei nostri quartieri”.
L’arte urbana come presidio civile
Negli ultimi anni, Foggia ha visto fiorire diverse iniziative di street art a tema sociale. Ma questo nuovo murale punta più in alto: vuole essere un presidio permanente contro l’indifferenza e la rassegnazione, un invito ai giovani del quartiere a prendere parte attiva alla costruzione di una comunità più giusta.

La scelta del mercato del Cep come luogo per l’opera non è casuale. Spazi pubblici come questo, spesso trascurati, possono diventare centri simbolici di trasformazione e partecipazione. E proprio lì, tra le bancarelle e le mura vissute del quartiere, le figure di Falcone e Borsellino torneranno a parlare alle persone, con la forza silenziosa dell’arte.