Foggia:Il calcio sotto assedio “Infiltrazioni mafiose per comprare il club a prezzo stracciato”
BARI – Un’inchiesta senza precedenti che mette il mondo del calcio in un punto di svolta nella lotta alle infiltrazioni mafiose nello sport. A pronunciare parole durissime è stato il procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Roberto Rossi, che ha denunciato pubblicamente un disegno criminale volto a piegare il Calcio Foggia 1920 attraverso minacce e violenze, con l’obiettivo di acquisire la società sottocosto.

“È la prima volta che interveniamo per difendere il calcio sano dalle infiltrazioni mafiose – ha affermato Rossi – Lo abbiamo fatto con il Foggia Calcio per dare un segnale forte e incisivo, ma è emerso chiaramente che dietro certe manovre si celavano solo interessi personali.”
Parole pesanti, che arrivano dopo mesi di indagini su una campagna sistematica di intimidazioni contro calciatori, dirigenti e staff del club foggiano, orchestrata – secondo gli inquirenti – per ostacolare la regolare attività sportiva e spingere a una cessione forzata del club, a condizioni favorevoli per ambienti legati alla criminalità organizzata.

Il calcio sotto controllo giudiziario: un precedente storico
Per la prima volta in Italia, è stato applicato a una società calcistica l’articolo 34 del Codice Antimafia, che prevede il controllo giudiziario per imprese minacciate dalla criminalità organizzata. Il provvedimento, approvato dal Tribunale di Bari, è stato proposto congiuntamente dal procuratore nazionale antimafia, dal procuratore di Bari e dal questore di Foggia.

“Il club – ha spiegato Rossi – era ostacolato nella pianificazione e nella gestione sportiva da pressioni esterne, atti intimidatori, e persino violenze. Anche gli atleti sono stati coinvolti indirettamente, costretti ad assistere a queste dinamiche criminali, vivendo nella paura di diventarne vittime.”
L’amministrazione giudiziaria temporanea punta a liberare la società da influenze mafiose, restituendole al più presto una gestione regolare e trasparente, lontana dalle logiche illecite che ne stavano compromettendo la sopravvivenza stessa.
Misure di prevenzione: 52 Daspo per fermare i violenti
Accanto al provvedimento giudiziario, il questore di Foggia ha disposto 52 Daspo “fuori contesto”, misure straordinarie adottate per contrastare il rischio di gravi reati contro l’ordine pubblico legati agli eventi calcistici. I destinatari sono tutti residenti a Foggia e provincia, con precedenti specifici negli ultimi cinque anni.
“Non si tratta di tifosi – chiariscono le autorità – ma di soggetti che, sfruttando il calcio, puntavano a consolidare una rete di potere e controllo sul territorio.”
Una domanda che pesa: solo iniziativa giudiziaria o segnale politico?
Tra le righe delle dichiarazioni del procuratore Rossi emerge una riflessione inquietante: il tentativo di “cedere il Foggia sottocosto” è stato pianificato da qualcuno oppure è frutto di iniziativa criminale individuale? La questione resta aperta. Le indagini proseguono per individuare eventuali connivenze o silenzi opportunistici.
Intanto, l’intervento della magistratura rappresenta un segnale forte per tutto il calcio italiano, troppo spesso vulnerabile alle pressioni esterne. A Foggia non si gioca più solo sul campo: è in corso una partita per la legalità, e lo Stato ha scelto di giocare da titolare.