Bari:Falsa laurea per accedere a incarichi pubblici la Procura acquisisce nuovi documenti sul caso Fiorella

BARI – L’indagine della Procura di Bari che vede coinvolta Carmen Fiorella, 38 anni, originaria di Barletta e moglie del consigliere regionale del Partito Democratico Filippo Caracciolo, si arricchisce di nuovi elementi. Dopo l’acquisizione dei documenti relativi al concorso pubblico indetto da Aeroporti di Puglia, ieri i militari della sezione di polizia giudiziaria hanno ottenuto anche gli atti presentati da Fiorella all’Acquedotto Pugliese (Aqp), dove ha ricoperto il ruolo di consigliere di amministrazione dal 2017 al 2021.

L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis, ipotizza i reati di falso ideologico e materiale. Al centro del fascicolo c’è la presunta falsificazione del titolo di studio dichiarato dalla Fiorella per partecipare – e vincere – a febbraio 2025 un concorso per dirigente del personale in Aeroporti di Puglia. La donna ha dichiarato di possedere una laurea specialistica in Economia e marketing, titolo che le avrebbe permesso di partecipare al bando ma che, secondo quanto emerso dalle inchieste giornalistiche e dalle verifiche successive, non risulta autentico. In realtà, Fiorella sarebbe in possesso di una laurea triennale in Scienze delle Amministrazioni, non sufficiente per i requisiti richiesti dal concorso.

L’attenzione della magistratura si concentra ora anche sui mancati controlli interni: com’è stato possibile che una pergamena falsa, seppur dotata di un Qr-code antifalsificazione (poi rivelatosi illeggibile), sia stata accettata senza ulteriori verifiche? E perché nessun controllo è stato attivato prima dell’assunzione?

Un decreto di esibizione è stato inviato ad Aqp, dove Fiorella ha ricoperto un incarico nel consiglio di amministrazione su nomina fiduciaria della Regione Puglia. La sua candidatura fu proposta al presidente Michele Emiliano dallo stesso Caracciolo, allora assessore regionale all’Ambiente. In questo caso, però, la situazione appare diversa rispetto a quella di Aeroporti di Puglia. Trattandosi di una nomina fiduciaria e non di un concorso pubblico, la verifica dei titoli di studio non era obbligatoria. La società si limita infatti a controllare eventuali situazioni di incompatibilità o inconferibilità, lasciando alla Regione il compito di valutare i curriculum dei nominati.

Nonostante questo, resta il sospetto che Fiorella possa aver dichiarato il falso anche in quel contesto per costruirsi una sorta di alibi, anche se da quella falsa laurea non avrebbe tratto vantaggi diretti nella nomina in Aqp.

Dopo la pubblicazione delle prime rivelazioni sulla stampa – a partire dall’inchiesta della Gazzetta del Mezzogiorno – Fiorella si è dimessa dal nuovo incarico da dirigente, assunto solo pochi giorni prima, il 1° aprile. Il 3 aprile ha ammesso la falsificazione del titolo. Subito dopo, il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, ha presentato denuncia e i carabinieri hanno formalizzato l’acquisizione degli atti.

Il caso ha sollevato un’onda di indignazione politica e mediatica, ma anche interrogativi più ampi sul sistema dei controlli nei concorsi pubblici e nelle nomine in società partecipate. Le indagini proseguono ora su due binari: da un lato le responsabilità personali di Fiorella, dall’altro le eventuali omissioni da parte degli enti coinvolti, a partire da Aeroporti di Puglia fino alla Regione.

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