Nuova sanatoria fiscale 2025: addio alle cartelle esattoriali, cancellati i debiti inesigibili. Ecco gli anni interessati e chi riguarda
Un nuovo passo verso la razionalizzazione del sistema fiscale italiano: dal 2025, parte il discarico automatico delle cartelle esattoriali non più recuperabili.
Nel complesso e stratificato universo del fisco italiano, una delle criticità più rilevanti riguarda l’enorme mole di cartelle esattoriali non riscosse. Secondo l’ultima relazione della Commissione speciale sul sistema fiscale, il cosiddetto “magazzino” dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) contiene più di 1.272 miliardi di euro in cartelle aperte. Di queste, almeno 537 miliardi di euro sono considerati irrecuperabili, in quanto riconducibili a contribuenti deceduti, nullatenenti o irreperibili.
Proprio per affrontare questa situazione ormai insostenibile, il Governo ha introdotto una significativa novità normativa destinata a cambiare le modalità di gestione della riscossione coattiva.
Il nuovo Testo unico della riscossione: cosa cambia dal 2026
Con il Decreto legislativo 24 marzo 2025, n. 33, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 27 marzo 2025, viene istituito il nuovo Testo unico della riscossione. Tra le disposizioni più attese, spicca l’articolo 211, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2026 e che disciplina il “Discarico automatico o anticipato” delle cartelle esattoriali.
Il principio è semplice ma rivoluzionario: le cartelle affidate all’agente della riscossione, in particolari condizioni, potranno essere automaticamente eliminate, senza attendere i cinque anni finora previsti dalla normativa.
Quando e come avverrà il discarico automatico
La norma stabilisce che le cartelle potranno essere discaricate in qualsiasi momento qualora l’Agenzia delle Entrate-Riscossione accerti:
Il fallimento del debitore;
L’assenza di beni aggredibili, ovvero la condizione di nullatenenza;
L’inesistenza di nuovi beni che consentano il recupero del credito.
In tali casi, l’AdER potrà comunicare telematicamente all’ente titolare del credito la cancellazione del carico iscritto, liberando spazio e risorse per la gestione di crediti realmente esigibili.
Cosa succede alle vecchie cartelle (2000–2010)? Si prepara il condono tombale
Parallelamente, si continua a discutere di un possibile condono tombale per tutte quelle posizioni debitorie maturate tra il 2000 e il 2010, da tempo considerate perse. Si tratterebbe di un provvedimento straordinario per “fare pulizia” nel magazzino fiscale e concentrare gli sforzi dell’AdER sul recupero di somme realisticamente incassabili.
La proposta ha trovato terreno fertile nei recenti dibattiti parlamentari e potrebbe tradursi in un decreto ad hoc nel corso del 2025.
La riconsegna anticipata dei carichi: la novità per gli enti creditori
Un’altra importante innovazione riguarda la possibilità per gli enti creditori di richiedere la riconsegna anticipata dei carichi iscritti a ruolo:
Dopo 24 mesi, se i crediti sono stati affidati prima dell’8 agosto 2024;
Tra il 24° e il 30° mese, se affidati successivamente a tale data.
In sostanza, gli enti (Comuni, Inps, ecc.) potranno “riprendersi” le posizioni che l’AdER non è riuscita a riscuotere nei tempi previsti, per valutare eventuali azioni alternative o archiviarle definitivamente.
Chi riguarda la nuova sanatoria e cosa comporta per i cittadini
Il nuovo impianto normativo interesserà principalmente:
Debitori con cartelle tra il 2000 e il 2010, qualora si proceda con il condono tombale;
Contribuenti nullatenenti, falliti o irreperibili, i cui debiti saranno automaticamente discaricati;
Enti pubblici creditori, che potranno semplificare la gestione dei crediti inesigibili.
Per i cittadini, la misura rappresenta un’opportunità di “liberazione” da debiti ormai senza sbocco, ma anche una maggiore trasparenza e snellezza nel rapporto con il fisco. Chi ha cartelle esattoriali ancora aperte dovrà comunque prestare attenzione: solo quelle dichiarate ufficialmente inesigibili potranno essere discaricate o oggetto di condono.