Regione Puglia: Vertice di maggioranza in Consiglio regionale centrosinistra a confronto sulla riforma elettorale
Bari, 12 maggio 2025 – È fissato per mezzogiorno l’appuntamento cruciale in Consiglio regionale, dove la maggioranza di centrosinistra è chiamata a trovare un’intesa sulla riforma della legge elettorale pugliese. Sul tavolo una bozza condivisa nelle scorse settimane che raccoglie i principali nodi da sciogliere: dalla modifica della cosiddetta legge “anti-sindaci”, all’introduzione del consigliere supplente, fino alla revisione della soglia di sbarramento.
Il vertice coinvolge i rappresentanti del Partito Democratico, della lista Con e del gruppo civico Per la Puglia. Quest’ultimo, pur facendo parte della maggioranza, ha già espresso alcune perplessità, soprattutto in merito alla figura del consigliere supplente, considerata troppo onerosa.
Il nodo del consigliere supplente
La proposta di introdurre un consigliere supplente – un meccanismo già in vigore in sette regioni italiane – ha generato frizioni all’interno della maggioranza e tra le forze che, pur restando esterne, garantiscono un appoggio esterno all’esecutivo, come il Movimento 5 Stelle. La misura consentirebbe al primo dei non eletti di subentrare temporaneamente a un consigliere nominato assessore, evitando così che la riduzione del numero di consiglieri da 50 a 40 comprometta la rappresentanza.
Per la Puglia ha espresso contrarietà rispetto ai costi aggiuntivi legati a questa figura, definendola un “escamotage politico” che rischia di pesare sul bilancio senza apportare un reale beneficio democratico. Le critiche arrivano anche dai 5 Stelle, che pur sostenendo l’idea di una maggiore rappresentatività, chiedono soluzioni più sostenibili.
Legge “anti-sindaci” e soglia di sbarramento
Al centro del confronto anche la riforma della cosiddetta legge “anti-sindaci”, che oggi impedisce ai primi cittadini in carica di candidarsi in Consiglio regionale senza dimettersi preventivamente. Una norma che, secondo molti, penalizza la partecipazione politica e priva il Consiglio di figure con esperienza amministrativa.
Infine, il confronto toccherà la revisione della soglia di sbarramento, un altro elemento di tensione tra i partiti. Le ipotesi allo studio prevedono un abbassamento rispetto all’attuale 4%, ma il compromesso resta ancora da definire.
Un equilibrio delicato
Il vertice di oggi sarà decisivo per verificare la tenuta della maggioranza e la possibilità di varare una riforma condivisa, in grado di superare le contraddizioni interne e garantire una legge elettorale più inclusiva ed efficace. L’obiettivo è giungere a una sintesi nelle prossime settimane, per portare la riforma in aula prima della pausa estiva.