La doppia morale del PD

E’ dai tempi di Togliatti che va così.
E’ la sinistra comunista e poi post comunista e poi post tutto.
C’è una morale pubblica e una privata.
Una visibile e una invisibile.
La Resistenza si, ma per il comunismo e non per la libertà.
Per la rinascita democratica del Paese, ma con riferimento l’Urss, una potenza totalitaria straniera e nemica.
Per la questione morale in Patria ma con i soldi di Mosca.
Contro la “corruzione e i corrotti” dopo aver votato tutte le amnistie per i finanziamenti irregolari ai partiti.

Va così. Da sempre.
E ancora oggi. Scendendo molto di livello. Molto.

Ricordate Zan?
Il simbolo della lotta per i diritti degli omosessuali? Lo ricordate?
L’idolo delle star. L’urlo di Fedez e moglie il 1 Maggio?
Quello che poteva far passare la sua legge, l’avrei votata anche io, togliendo la cosa più divisiva del superamento del concetto di uomo e donna a favore del gender nella legislazione italiana.
Lo ricordate?
Duro e puro sino a diventare martire dei diritti?
Beh, ha fatto una società, della quale è amministratore unico, che fattura 1.3 milioni, per organizzare un festival dell’orgoglio omosessuale in Veneto. Con la Schlein ospite d’onore.
Qui la morale è doppia e tripla.

Ricordate la moglie di Franceschini?
Dura e pura per la lotta per la parità di genere.
Tanto da convincere il marito a sostenere la Schlein contro Bonaccini.
La ricordate?
Una lotta tanto necessaria al Paese che rende necessario avere due deputati in casa Franceschini. Lo ricordate. Due.

Bene, anche la parità di genere diventa un business.
La signora, l’onorevole, pardon, costituisce una società per fare consulenza alle aziende per ottenere il bollino rosa della parità di genere. Qualche mese prima della nascita di una legge che da soldi a queste attività. E prima delle grandi lotte per i diritti che porta le aziende ad avere dei vantaggi negli appalti se in possesso del bollino rosa dei diritti.
E le aziende, nazionali e multinazionali affluiscono.
Geniale.
Sono geniali.
Doppiamente geniali.