L’insegnamento di Paolo Borsellino
L’ex consigliere comunale Pippo Cavaliere dopo le ultime dichiarazioni effettuate da un giornalista, sulla Mafia, che non c’è a Foggia, nascondendo la realtà dei fatti, ha scritto poche righe esprimendo il proprio pensiero.
Nei 28 anni di trincea a contrastare il fenomeno criminale, contrassegnati da intimidazioni fisiche e minacce di morte ricevute sull’uscio di casa, la mia stella cometa è sempre stata un’esortazione di Paolo Borsellino: “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui soprattutto i giovani a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.” Nel solco dell’insegnamento di Paolo Borsellino, metto a disposizione degli studenti universitari, e dei giovani tutti, la mia esperienza maturata in questi 28 anni, prima alla guida della Fondazione Antiusura Buon Samaritano ed ora come componente del Comitato nazionale di solidarietà delle vittime di usura ed estorsione, per spiegare perché in questo territorio la mafia esiste, perché ha avuto la possibilità di radicarsi, perché è causa di tanto impoverimento, perchè ha rubato sogni e speranze a tanti giovani, perché sarebbe un gravissimo errore sottovalutarne la presenza (o peggio ancora negarla).