GUARDIA DI FINANZA: OPERAZIONE DOGANALE CONGIUNTA TIN CAN. COINVOLTE LE AUTORITÀ DOGANALI E DI POLIZIA DI 58 PAESI OLTRE 98.000KG DI COCAINA SEQUESTRATI

Si è svolta dal 14 novembre al 9 dicembre 2022 l’Operazione Doganale Congiunta denominata TIN CAN, con la collaborazione  di  58  Paesi.  Lo  sforzo  congiunto  di  autorità  doganali,  forze  di  polizia  e  altre  Agenzie  di  tutto  il   mondo ha portato a livello mondiale al sequestro di 98.734 chilogrammi di cocaina ed a 43 arresti.

Grazie  alle  specifiche  analisi  ed  all’intensificazione  dei  controlli  nei  porti  italiani  maggiormente  a  rischio,  in  stretta  sinergia  con  la  Guardia  di  Finanza  e  con  il  coordinamento  dell’Ufficio  Investigazioni  e  dell’Ufficio  Intelligence  della  Direzione  Antifrode,  i  funzionari  dell’Agenzia  delle  Dogane  e  dei  Monopoli  e  le  Fiamme  Gialle  di  Roma  hanno  intercettato  al  porto  di  Civitavecchia  oltre  72  chilogrammi  di  cocaina  purissima.  In   particolare nel corso di controlli su container provenienti dal Sud America, l’attenzione dei finanzieri del locale Gruppo e dei funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli presso lo scalo portuale si è soffermata  su  uno  dei  numerosi  bancali  carichi  di  banane,  rinvenendo,  grazie  anche  all’infallibile  fiuto  dei  cani  anti-droga   Jackpot e Pes, 62 panetti sottovuoto occultati tra migliaia di caschi di banane. La partita di droga avrebbe potuto fruttare, una volta giunta nelle piazze di spaccio, proventi per oltre 7 milioni di euro.

L’operazione  Tin  Can,  organizzata  dall’OMD  nell’ambito  del  Programma  di  Controllo  Container  (PCC)  in  collaborazione  con  l’Ufficio  delle  Nazioni  Unite  per  il  controllo  della  droga  e  la  prevenzione  del  crimine  (UNODC),  ha  avuto  l’obiettivo  di  contrastare  il  contrabbando  di  cocaina  e  altre  potenziali  spedizioni  illecite,  perpetrato mediante l’utilizzo del metodo cosiddetto “Rip on/Ripoff”, nel settore dei trasporti transfrontalieri di merci a mezzo container.

Questa  tecnica  prevede  una  metodologia  di  occultamento  per  cui  una  spedizione  legittima,  solitamente   containerizzata,  viene  sfruttata  per  contrabbandare,  in  particolare  cocaina,  dal  paese  di  origine  o  dal  porto  di   trasbordo verso il paese di destinazione. Nei casi di “rip-off”, spesso né lo spedizioniere né il destinatario sono a conoscenza del fatto che la loro spedizione viene utilizzata per contrabbandare merci illecite.

Mentre il carico containerizzato si sposta dal paese di origine o dal porto di trasbordo al paese di destinazione, gli  addetti  ai  lavori  di  fiducia  nella  catena  di  approvvigionamento,  spesso  inconsapevolmente  sfruttati  da  gruppi   organizzati criminali, manomettono le spedizioni legali.

Il 31 marzo si è svolto il debriefin dell’Operazione dove sono stati illustrati i risultati globali.

​L’Operazione  TIN  CAN  ha  rappresentato  un  programma  pilota  per  testare  l’efficacia  dello  scambio  di  informazioni in tempo reale. L’analisi dei sequestri illustrata nel corso del debriefing ha confermato che il modus operandi “rip on/rip off”, la contaminazione del legittimo carico containerizzato, è diventato una grave minaccia per la sicurezza della catena di approvvigionamento e verso tale fenomeno saranno concentrati gli impegni futuri delle Organizzazioni partecipanti.

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