BARI – EMILIANO E LA COMMEDIA DELL’ARTE AL CONSIGLIO REGIONALE DEL 18.4.2023: CLEMENTE NON DECADE E RISORGE ANCHE L’OPPOSIZIONE


Il Presidente Emiliano è certamente uomo geniale e politico ormai di lungo corso.
Ora sappiamo che è tornato a fare il giurista a tempo determinato senza dismettere i panni di consumato attore.
Ci scusiamo con i lettori per le ripetizioni degli antefatti, ma in questo caso servono come non mai per non perdere la bussola nell’intrigante vicenda della mozione di decadenza da Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Puglia, che il Governatore aveva imposto a 35 consiglieri regionali, compreso sé stesso, nei confronti di Sergio Clemente (eletto nella lista di Popolari per Emiliano), reo di aver costituito il nuovo gruppo consiliare regionale di Azione insieme agli ex Pd Amati e Mennea.
Avevamo segnalato come YouFoggia.com che al Consiglio regionale pugliese del 28.3.2023 era stata già presentata dai (precari) fedelissimi di Emiliano la mozione di decadenza contro Clemente, firmata appunto da 35 consiglieri regionali, in gran parte maggioranza/maggioranza, ma in parte significativa anche di minoranza/maggioranza.
Il 28.3.2023 la mozione di decadenza non fu votata, sia perché non era all’ordine del giorno sia perché era totalmente illegittima, in quanto lo Statuto regionale consente la decadenza del Segretario dell’Ufficio di Presidenza solo per gravi motivi, con voto segreto dei due terzi dei consiglieri regionali. E la mozione di decadenza non prevedeva alcun motivo di decadenza.
Allora il Governatore aveva trovato subito la soluzione: rinviamo tutto ad altra seduta, al 18 aprile, dopo Pasqua, anche per la nomina di Napoleone Cera, così i consiglieri regionali di minoranza/maggioranza firmatari della decadenza avrebbero potuto trovare anche i gravi motivi di decadenza di Clemente e non lasciare il provvedimento originario privo di motivazione.
Così infatti Emiliano nel suo intervento in aula il 28.3.2023: “E’ vero che la questione della decadenza non è normata, quindi in teoria si potrebbe supporre che si tratti di una questione del tutto eccezionale che ha una sua totale autonomia. Ma questo lo Statuto non lo dice. Siccome credo che non cambi nulla rispetto alla prossima volta……Peraltro, questo darà ai proponenti di integrare la motivazione, così come richiesto da Sergio Clemente. Per quanto riguarda me, perché ovviamente parlo a titolo personale, credo che rinviare e mettere all’ordine del giorno regolarmente è un quid pluris, probabilmente, ma che non fa male a nessuno. Quod abundat non vitiat. Anche perché la processione è durata fino a prima di Pasqua, se la finiamo dopo non credo che ci saranno problemi particolari, non vedo particolari turbative.”.
Ebbene, la processione non si è mai ritirata e le turbative ci sono state, eccome.
Nell’ordine del giorno della seduta di Consiglio regionale del 18.4.2023 era finalmente comparso, al primo punto: “Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale – Mozione di decadenza del Consigliere Sergio Clemente presentata dal consigliere Paride Mazzotta e altri – 37/V”. La mozione allegata tra la documentazione del primo punto all’ordine del giorno è ancora quella presentata il 28.3.2023, che non fu votata perché mancavano i gravi motivi, che mancano ancora oggi.
Si inizia la discussione del primo punto alle ore 15, Emiliano aveva chiesto uno slittamento della seduta consiliare nel primo pomeriggio. Una lunga, lunghissima discussione animata, ma ormai orientata a far votare la mozione di decadenza di Clemente da Segretario dell’Ufficio di Presidenza con la firma di almeno i due terzi dei consiglieri regionali, come richiede l’art.27 comma 4 dello Statuto della Regione Puglia, anche se i gravi motivi non c’erano e, per la verità, non vi era alcun motivo.
Alle ore 17,30 circa il colpo di scena: Emiliano si accorge, da giurista navigato e navigante in acque ormai tempestose, che effettivamente non vi sono i gravi motivi per giustificare la decadenza di Clemente. Direte voi: ma lo sapeva già prima, dal 28 marzo. Questo è vero, ma aveva dato mandato ai suoi nuovi giannizzeri, cioè all’opposizione firmataria della mozione, di trovare i gravi motivi da aggiungere alla mozione. Invece l’opposizione/maggioranza non ha svolto i compiti a casa, non ha fatto i precetti pasquali imposti dal Governatore.
E allora, dopo oltre due ore di accesa discussione e prima di votare, Emiliano fa presente che alla mozione di decadenza vanno aggiunti i gravi motivi per essere correttamente votata e invita l’opposizione a farlo, così anche lui la potrà firmare, perché ne aveva firmato una senza i motivi.
A questo punto l’opposizione ritrova un minimo di dignità e si incazza con il Governatore, affermando che era stato lui a coinvolgere l’opposizione in questo grande pasticcio istituzionale, venendo nella conferenza dei capi gruppo per chiedere un aiuto a cacciare Clemente da Segretario d’aula. Aiuto che era stato offerto perché se no Emiliano avrebbe fatto votare come Segretario d’aula al posto del dimissionario Gatta uno della maggioranza e non Napoleone Cera per la minoranza.
La seduta finisce comicamente in uno scambio di accuse reciproche e nel ritiro delle firme alla mozione di decadenza da parte della minoranza, che fa così venir meno il numero di firme (i due terzi) per la validità della mozione, che non è più sottoposta al voto dell’aula.
Morale della favola: Clemente non decadrà mai più da Segretario dell’Ufficio di Presidenza fino alla fine della legislatura, l’opposizione ritrova un minimo di dignità perduta e Emiliano……….lasciamo ai lettori il compito di definirne il ruolo in questa grande commedia dell’arte che è la politica regionale pugliese.
Per noi il Governatore è stato comunque geniale e ci ha fatto divertire molto. Ma forse dovrebbe dedicarsi di più a risolvere i problemi dei cittadini pugliesi, invece di animare beghe da cortile.

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