Foggia:Mario Lanza, personaggio di spessore nella criminalità foggiana torna libero

Il  pregiudicato Mario Lanza, foggiano personaggio di spessore nella criminalità foggiana e della Capitanata, 41 anni, mafioso di primo livello del clan Sinesi/Francavilla. Oggi è un uomo libero dopo 12 anni e 3 mesi trascorsi in cella e/o  tra le mura di casa. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che Lanza fu arrestato in flagranza il 14 dicembre 2010 per furto in un negozio che comprava oro, successivamente seguirono altri 5 arresti per il coinvolgimento in altrettanti blitz con assoluzioni e condanne. Martedì 20 Marzo nel pomeriggio ha lasciato il carcere di Teramo. Lanza era agli arresti domiciliari fini a gennaio,revocati dalla corte d’appello di Bari. La stessa  Corte d’appello ha disposto la scarcerazione per fine pena.

Ricordiamo ai nostri lettori che Mario Lanza, è cognato dei capi clan Antonello e Emiliano Francavilla,sposato la sorella Dina. Ha espiato la condanna a 7 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dalla mafiosità inflitta nel processo “Rodolfo”, impose a un imprenditore del settore agro-alimentare l’assunzione della coniuge in un’azienda del gruppo, il che consentì alla donna di intascare per 8 anni lo stipendio senza andare al lavoro. La terza sezione della corte d’appello di Bari ha ora accolto l’istanza dell’avvocato Francesco Santangelo e scarcerato il foggiano.  Il legale ha dichiarato – fu arrestato nel blitz Rodolfo del 4 aprile 2016, quando l’ordinanza cautelare del gip di Bari chiesta dalla Dda gli fu notificata in cella perché già detenuto per mafia nel processo Corona: da allora sono trascorsi quasi 7 anni, e Lanza ha ampiamente scontato la condanna perché nel computo della condanna a 7 anni. Detenuto esemplare corretto nel rispetto delle regole tanto è vero che questo suo comportamento gli ha fatto scalare molti mesi di detenzione. 

La Corte di Cassazione il 17 febbraio si era pronunciata sui ricorsi di Mario Lanza, della moglie Dina e del cognato Antonello Francavilla contro le condanne inflitte dalla corte d’appello di Bari il 2 giugno 2021 per estorsione aggravata dalla mafiosità nel processo Rodolfo. L’inchiesta di Dda, squadra mobile e Guardia di Finanza, sfociata in 10 arresti nel blitz del 4 aprile 2016, conta 12 imputati: 2 assolti e 10 condannati. La Suprema Corte aveva rigettato le richieste difensive di assoluzione o di un nuovo processo d’appello e quindi confermato che Lanza, la coniuge e il cognato sono colpevoli, ma aveva anche rivisto le pene.

In particolare per Mario Lanza la Cassazione aveva annullato senza rinvio la sentenza di secondo grado limitatamente all’aumento di pena inflitta per la continuazione interna ed eliminato l’aggravante delle più persone riunite. Tradotto significa che la condanna a 9 anni e 10 mesi inflitta in appello a Lanza era stata annullata, era quindi tornata valida quella a 7 anni e 6 mesi comminata al foggiano dal Tribunale di Foggia in primo grado il 4 dicembre 2019. Lanza ha quindi espiato la pena, ha sostenuto l’avv. Santangelo nell’istanza di scarcerazione.

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