LA CORTE DI CASSAZIONE. 19 ANNI DI RECLUSIONI INFLITTI A RADUANO MARCO

CONDANNATO QUALE FIGURA AL VERTICE DEL OMONIMO CLAN OPERANTE SU VIESTE (FG).

CONDANNE   DELLA   MAXI   INCHIESTA   ANTIMAFIA   “​NEVE   DI   MARZO ”   DEI   CARABINIERI   DEL NUCLEO INVESTIGATIVO DI FOGGIA,     COORDINATI  DALLA  DIREZIONE  DISTRETTUALE  ANTIMAFIA DI BARI, DOPO IL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE DI  CASSAZIONE. 19  ANNI  DI  RECLUSIONE  INFLITTI  A  RADUANO  MARCO,  CONDANNATO QUALE FIGURA AL    VERTICE DEL OMONIMO CLAN OPERANTE SU VIESTE (FG).

Durante la giornata del 01.02.2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di  Foggia  hanno  dato  attuazione  a  tre  ordini  di  esecuzione  per  la  carcerazione  emessi  dall’Ufficio  Esecuzioni  Penali  della  Procura  Generale  della  Corte  d’Appello  di  Bari,  dopo  la  dichiarazione  di inammissibilità  dei  relativi  ricorsi  da  parte  della  Suprema  Corte  di  Cassazione.  Si  tratta  di  alcune condanne  passate  in  giudicato  derivanti  dalla  maxi  operazione  antimafia  coordinata  dalla  DDA  di  Bari, svolta dai militari dell’Arma nella città di Vieste (FG), convenzionalmente denominata “Neve di Marzo”. Tale importante inchiesta giudiziaria, che ha consentito la disarticolazione di un sodalizio criminale  operante  nella  città  di  Vieste,  ha  riguardato  un’associazione  a  delinquere finalizzata  al narcotraffico, aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo dello stupefacente smerciato e dall’impiego di armi, anche da guerra.I provvedimenti  restrittivi  definitivi  eseguiti  dai  militari  del  Nucleo  Investigativo  si ricollegano  in  particolare ai primi fermi della DDA di Bari eseguiti nell’agosto 2018 ed in particolare hanno avuto come  destinatari  RADUANO  Marco,  40enne  di  Vieste,  condannato  quale  figura  di  vertice dell’omonimo clan operante nella nota città turistica, attualmente ristretto in carcere a Nuoro, a cui è stata inflitta una condanna di 19 anni di reclusione, oltre a 3 anni di libertà vigilata quale misura di sicurezza, e TROIANO Luigi, 60enne di Vieste (FG), il quale è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, oltre ad una multa di 18.000 euro,  sempre  per  contestazioni  di  spaccio  aggravato  di sostanze  stupefacenti.  Altra  condanna  “pesante”, inoltre, ha riguardato anche il figlio di TROIANO Luigi, Gianluigi TROIANO, 30enne di Vieste,  considerato  dagli  investigatori  intraneo al  clan  “Raduano”,  tuttora  latitante, condannato  a nove anni e due mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, sulle cui tracce ci  sono  sempre  i  Carabinieri  del  Nucleo  Investigativo  di  Foggia,  diretti  dalla  DDA  di  Bari,  che  nelle settimane  scorse  hanno  arrestato  –  su  ordinanza  di  custodia  cautelare  in  carcere  emessa  dal  GIP  di Bari – due suoi presunti fiancheggiatori, tuttora detenuti. Sempre nell’ambito dello stesso procedimento era già stato condannato in via definitiva a tredici anni  di  reclusione  anche  AZZARONE  Liberantonio,  coimputato  con  i  summenzionati  destinatari  degli ordini di esecuzione per la carcerazione.Ancora  una  volta,  con  il  passagg​io  in  giudicato  di  queste  importanti  condanne,  la  Direzione   Distrettuale  Antimafia  di  Bari  e  i  Carabinieri  del  Nucleo  Investigativo  di  Foggia  hanno  dato  una tangibile risposta -in termini di giustizia e sicurezza – sul territorio di Vieste (FG) ed in generale sul Gargano. L’ennesima forte testimonianza della determinata presenza dello Stato in una delicata area della provincia di Foggia permeata da insidiosi fenomeni di criminalità organizzata anche di matrice mafiosa.

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