Foggia:Landella a Rete 4 controbatte sulle ipotetiche infiltrazioni mafiose

Ieri a Rete 4 nel programma Fuori dal Coro di Giordano l’ex sindaco Landella ha dichiarato che la 4 Mafia non è mai entrata nell’amministrazione comunale. Landella ex esponente di Forza Italia da molti anni,era da poco entrato nella Lega di Matteo Salvini, è entrato nella relazione, consegnata dalle forze dell’ordine al Prefetto di Foggia inviata al Ministero dell’Interno,conseguenza dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.

Il sindaco forzista-poi diventato leghista coinvolto insieme ad alcuni consiglieri di Fratelli d’Italia di far parte della rete dei mafiosi

La trasmissione di Rete 4 nella serata di ieri ha ripercorso i fatti con la visione di alcune intercettazioni telefoniche e dichiarazioni fatte da  alcuni esponenti politici che hanno dichiarato di essere stati minacciati e alcuni di aver ricevuto la visita di alcuni soggetti che parlavamo per nome e per conto della società foggiana. Il ministro dell’Interno, dopo aver insediato una commissione per valutare se esistono le condizioni per lo scioglimento,ha anche prorogato il tempo. Nella relazione consegnata dagli inquirenti al prefetto di Foggia  si parla di “collegamenti ambigui  molto dubbi e discutibili collegati ad alcuni amministratori con soggetti orbitanti, se non appartenenti, a gruppi mafiosi locali”. Pertanto dalla relazione scritta dagli inquirenti avallata dalla Procura di Foggia, l’attività amministrativa del Comune sarebbe, stata condizionata dai clan che avevano delle società che svolgevano nei lavori stradali per la pubblica amministrazione. Oltre a tributi, i servizi cimiteriali, dall’appetito famelico dei clan. Lo scopo è appropriarsi di tutti quei sercizi e lavori per avere il controllo di strade e quant’altro in ogni angolo della città.

Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che nella relazione consegnata ai membri della commissione della prefettura c’è  un paragrafo dedicato a Landella. L’ex sindaco è stato  nel 2014 nelle liste di Forza Italia e confermato nel 2019,passato da pochi mesi alla Lega. Che secondo il documento pare che si era “dilaniato dalle guerre tra le batterie “Moretti-Pellegrino”,“Sinesi – Francavilla” e “Trisciuoglio – Prencipe -Tolonese ” che negli ultimi anni avevano deciso di cambiare strategia: superando la spartizione del territorio e le sanguinose faide, avevano optato per una cassa comune in cui i soldi delle estorsioni sarebbero stati divisi fra i tre gruppi”.

Nella relazione si legge di rapporti con esponenti della “Società foggiana”: gli inquirenti,scrivono, che nelle Regionali 2010, pur non eletto, Landella avrebbe avuto “annoverato tra i suoi più fattivi sostenitori, alcuni componenti della famiglia ‘Piserchia’, noti pregiudicati in materia di traffico di stupefacenti”

Le indagini hanno evidenziato che la moglie di Landella è cugina di Claudio Di Donna coinvolto nel 2009 in un’inchiesta per associazione mafiosa. E che suo figlio è stato denunciato per truffa aggravata in concorso con Francesca Bruno, compagna di Antonio Tizzano, figlio di Francesco Tizzano definito “esponente di rilievo della batteria Moretti-Pellegrino”.

La procura di Foggia la scritto ben 17 pagine di accuse sull’ex sindaco Landella

Landella ha dichiarato apertamente nella trasmissione,“La mia amministrazione ha svolto il suo lavoro sempre in maniera trasparente”. “La gravità di tali illazioni impone una risposta chiara e netta” ha detto ancora Landella. “Per tale ragione, sono pronto, carte alla mano, a contestare, in ogni sede, punto per punto, ogni addebito a questa amministrazione. Sottolineando soprattutto come sugli appalti e le concessioni comunali riguardanti la segnaletica, la gestione della riscossione dei tributi e del cimitero comunale le decisioni le ha prese la precedente amministrazioni di centrosinistra a guida del sindaco Gianni Mongelli” “In particolare – continua – per quanto concerne l’affidamento della gestione del Cimitero Comunale, va ricordato come, il 28 luglio 2011, mentre in aula il centro destra (tra i cui banchi mi onoravo di sedere in qualità di consigliere comunale) discuteva una mozione di contestazione sull’affidamento all’esterno del servizio, l’allora sindaco Mongelli procedeva, contestualmente alla seduta consiliare, a contrattualizzare il servizio incriminato”.

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