FOGGIA:MALTRATTAMENTI E VIOLENZE SU PAZIENTI E PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI ” PERCHÉ ACCADE “

La città di Foggia è ancora incredula agli arresti avvenuti all’alba di ieri mattina. 30 persone coinvolte per maltrattamenti aggravati, sequestro di persona, violenza sessuale, favoreggiamento personale. Sono stati fatti tutti i nomi e certo mai ci si aspettava che tra i 15 posti agli arresti domiciliari ci fosse proprio parenti diretti di persone che ricoprono incarichi pubblici.Il maltrattamenti dei malati con gravi disabilità psichiche che fisiche negli ultimi periodo ne abbiamo viste. A Manfrefonia(FG) nella RSA del Vaticano l’ultima scoperta che ha fatto uscire fuori un problema che già conoscevamo. Il tema dei maltrattanti in determinate strutture per malati e anziani si è sviluppato molto negli ultimi anni sopratutto nel periodo Covid 19.La cosa che ci rende esterrefatti ed è paradossale,visto che l’Italia è una nazione molto anziana e c’è un numero molto elevato di persone inserite in strutture RSA e strutture specializzate, sopratutto da quando i manicomi sono stati chiusi, e quelle strutture vengono definite specializzate nel curare pazienti con determinate patologie che rendono non proprio lineari nei comportamenti .Come possiamo definire tale situazione, una trasformazione culturali e sociali che porta a entrare nel merito e parlarne e discuterne facendo tavole rotonde e convegni e corsi professionali che facciano capire l’importanza a chi vuole lavorare in questo settore ,di capire che una persona passa da una condizione di autonomia a una forte dipendenza nei confronti di terzi. Organizzare l’attività infantilizzanti a quella economica non è semplice per chi non è abituato o non ha cuore la persona da rivolgere delle continue attenzioni.Inoltre in determinate strutture ci vogliono un numero giusto di personale,in base ad un disciplinare ,inoltre definisce la persona che si prende cura di un malato non autosufficiente,caregiver.

Il Caregiver dovrebbe essere un parente,ma sostituibile con una persona che ha fatto un corso di specializzazione, che formi la persona preposta alla cura della persona non autosufficiente sia fisicamente che psicologicamente,che diventi supporto e sia vicina e che diventi partecipe dell’esperienza di malattia del malato e che si impegna nelle attività quotidiane di cura della persona.

ATTIVARE UN SERVIZIO CHE INDICHI I COMPORTAMENTI DI MALTRATTAMENTO

L’assenza di tale servizio che sia il monitoraggio di determinati eventi che vengono definiti “sentinella” porta alla scoperta di questi eventi, che portano reazione del cittadino, giustamente.Gli operatori privi di formazione porta a un rischio, stress, dell’operatore.Alt alt non stiamo giustificando il loro comportamento che condanniamo.Ma consigliamo a chi verifica, indaga, di riscontrare se i piani assistenziali siano aggiornati sul totale delle infrazioni rilevate .Inoltre verificare il numero delle visite effettuate dai parenti e di quanto tempo passano con i pazienti e quante visite fanno nel breve periodo.Nell’ultimo periodo i direttori sanitari continuavano a limitare le visite dei parenti creando uno stress al paziente e all’operatore che lavora nella struttura.Questo ha portato a un gran numero di anziani e pazienti non autosufficienti ad una esposizione a ricevere maltrattamenti rischiando la vita del paziente. Ma bisogna verificare il numero degli operatori se sono sufficienti al numero dei ricoverati non autosufficienti .

Per concludere bisogna focalizzare sul fattore umano attraverso l’analisi, la formazione e sopratutto ricercare quelli elementi che fanno scattare determinati comportamenti a maltrattare il paziente o la persona non autosufficiente, questo farà capire quali azioni intraprendere.Questo problema, questo tema del maltrattamento ,se non discusso per trovare le soluzioni, se non si farà, diventerà esplosivo per una serie di motivi e allora si dovrà intervenire in maniera incisiva.

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