Autonomia, Azione: “Gli spettri di due incoerenti si aggirano nel PD pugliese per motivi congressuali. Noi sempre contro. Ieri, oggi e domani”

Lo spettro dell’incoerenza sull’autonomia si aggira nel PD pugliese. È portato da Michele Emiliano e dal suo collaboratore Francesco Boccia, inclini a usare l’argomento autonomia per motivi congressuali e a giustificare le continue capriole e giravolte. Noi eravamo, siamo e saremo contro la maggiore autonomia delle regioni e ne invochiamo anzi di minore, soprattutto se aggrava differenze e sperperi.” 

Lo dichiarano i consiglieri regionali di Azione FabianoAmatiSergio Clemente e Ruggiero Mennea

“La maggiore autonomia è un rischio serio e perciò con una qualità ampiamente maggiore di una disputa minore come quella in corso per il congresso PD. 
Il presidente Emiliano inizialmente era a favore, poi virò sul contro, si riconvertì nel forse e ora ritorna sul no. E tutto ciò perché? Per stare con Bonaccini ma aprire alla Schlein: stare un po’ qua e un po’ la. 
Francesco Boccia era ministro e preparava bozze di legge a favore dell’autonomia: ora è diventato contro ma solo per dire sì alla candidata Schlein, mandato probabilmente da Emiliano, così da non mischiarsi con Decaro.
Insomma: l’autonomia è tutto un pretesto. Come al solito per certe personalità. Si sono talmente convinti dell’idea di politica come gran gioco di società e non come luogo dove si risolvono le pene delle persone, che a presentare con toni vigorosi la campagna di Bonaccini c’era l’emilianista Capone, passata poi a sostenere con medesimo vigore la candidata Schlein. Ora vedremo chi presenterà la Schlein non appena sarà da queste parti: forse lo stesso Emiliano, che però andrà via prima della fine dell’evento per andare a ricevere Cuperlo. 
Cosa c’entra tutto questo con l’autonomia differenziata tra le regioni? A tutto concedere si tratta di un ballo in maschera”. 

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