Arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia su O.C.C. richiesta dalla DDA

DDA di Bari ha arrestato all’uscita dall’ospedale Riuniti dopo aver subito un tentativo di omicidio del 21 ottobre scorso.

Emesso un provvedimento  di aggravamento applicativo  del carcere dopo le accertate violazioni delle prescrizioni da parte dei militari dell’Arma.

Nella serata del 26.10.2022, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare applicativa del carcere emessa dal Tribunale di Bari – Ufficio del GIP/GUP, su richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo, a carico della vittima dell’agguato omicidiario armato verificatosi, in data 21.10.2022, in   Foggia,   già   sottoposta   agli   arresti   domiciliari   in   conseguenza   dell’operazione   antimafiaconvenzionalmente nota come “Decimabis”, per la quale, tra l’altro, sempre tale persona ha già riportato una condanna in 1° grado a seguito di giudizio abbreviato.

In   particolare,   gli   investigatori   dell’Arma,   in   relazione   alle   indagini   avviate   in   conseguenza dell’efferato delitto di presunta matrice mafiosa, dirette e coordinate dalla DDA di Bari, hanno accertato una pluralità di violazioni alle prescrizioni inerenti la misura degli arresti domiciliari sino a quel momento in atto. Durante il sopralluogo svolto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, con il   contributo   altresì   tecnico   della   dipendente   Sezione   Investigazioni   Scientifiche,   sono   state riscontrate diverse presumibili anomalie, tra le quali anche il rinvenimento di una somma di denaro

il   cui   possesso,   unitamente   ad   altro   materiale   ritenuto   utile   alle   indagini,   secondo i primi accertamenti eseguiti dagli Inquirenti, è risultato ingiustificato da parte dell’interessato, motivo per il quale si è proceduto difatti al relativo sequestro preventivo.

Sulla scorta di tali elementi, il Tribunale di Bari – Ufficio del Gip/Gup, evidenziando nel proprio provvedimento di aggravamento, con elevato grado di probabilità, come l’arrestato abbia mantenuto contatti con la criminalità organizzata locale, risultando così l’agguato omicidiariocommesso ai suoi danni un indicatore importante del suo perdurante coinvolgimento in logiche criminali, ha sostituito la misura in atto degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere.

Oggi, quindi, dopo la dimissione dall’Ospedale di Foggia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia hanno dato esecuzione a tale ordinanza e così tradotto in carcere l’uomo, per essere messo a disposizione dell’A.G. competente.

E’ importante sottolineare che il relativo procedimento penale di riferimento è stato definito nel solo primo grado di giudizio, potrà quindi ancora seguire il confronto con la difesa dell’indagato,la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata anche in sede diulteriori gradi di processo, nel contraddittorio tra le parti.

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