MARGHERITA DI SAVOIA(BAT) SEQUESTRATI DIVERSI SCARICHI DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI PROVENIENTI DA AZIENDE

4    INDAGATI.BLITZ INTERFORZI    DI    CARABINIERI    E    GUARDIA    COSTIERA    COORDINATI    DALLA    PROCURA DELLA REPUBBLICA DI FOGGIA

Nella  mattinata  odierna,  i  militari  della  Guardia Costiera –   Nucleo  Operativo  Polizia  Ambientale di  Margherita  di  Savoia  e  della  Sezione  di  Polizia Giudiziaria  Carabinieri  della  Procura  della Repubblica  di  Foggia,  sotto  la  direzione  ed  il  coordinamento  dell’Autorità  Giudiziaria  del capoluogo, hanno  dato  esecuzione,  nel  comune  di  Margherita  di  Savoia,  a  un  decreto  di  sequestro preventivo disposto    dal  GIP  del  Tribunale  di  Foggia  nei  confronti  di  4  persone,   indagate a  vario titolo  per  attività  di  gestione  illecita di  rifiuti e  realizzazione  di scarichi  di  acque  reflue  industriali abusivi,  in  alcuni  casi  con  l’aggravante  rappresentata  dalla  presenza  nelle  acque  delle  sostanze indicate nella tabella 5 dell’allegato 5 alla parte III del D.Lgs n.  152/2006. Le  complesse  ed  articolate  attività  di  indagine,  eseguite  dal  personale  militare della  Guardia  Costiera, durate  oltre  sei  mesi  e  coordinate  dalla  Procura  della  Repubblica  di  Foggia,  hanno permesso  di  appurare  la  presenza  di  scarichi  abusivi  di  acque  reflue  industriali  all’interno  di  un corpo  idrico  superficiale  in  agro  di  Margherita  di  Savoia  il  quale,  a  sua  volta,  a  distanza  di  pochi chilometri, si  immette  nel  mare  Adriatico.  Le  successive  attività  di  ispezione  delle  aziende consentivano,  inoltre,  di  accertare  un’attività  di  gestione  e  smaltimento  non  autorizzato  di  rifiuti solidi. 

Le  operazioni  di  osservazione  e  controllo,  precedute  da  un’attività  di  verifica del  territorio  volte  all’individuazione  degli  scarichi  abusivi  sul  corpo  idrico  superficiale,  sono state  attuate  mediante l’installazione di telecamere nei pressi degli scarichi riconducibili alle aziende oggetto di sequestro e con l’ausilio di un aeromobile a pilotaggio remoto (APR).  

L’osservazione investigativa, protratta per diversi mesi, ha consentito di accertare come gli indagati utilizzavano sistematicamente condotte abusive per disfarsi dei reflui industriali risultanti dal ciclo di  produzione.  Si  tratta,   quindi,   di  condotte  non  occasionali,  ma  di  un  sistema  strutturale  di  metodica gestione dei rifiuti prodotti.Ilprovvedimento cautelare reale, eseguito​ in data odierna, si inserisce in una più ampia e articolata attività  investigativa  condotta  in  modo  capillare  dalla Guardia  Costiera  e  dalla  Sezione  di  Polizia  Giudiziaria Carabinieri della Procura della Repubblica di Foggia, avvalendosi della collaborazione tecnica  dell’ARPAP,  sotto  la  direzione  ed  il  coordinamento  della  Procura  della  Repubblica  di Foggia, finalizzata ad accertare e a rimuovere le cause dell’inquinamento delle acque interne e del mare, con particolare attenzione alle aziende ubicate nel territorio ricadente nel circondario al fine  così di individuare gli scarichi abusivi dei reflui industriali recapitanti direttamente e indirettamentenei   vari   corpi   idrici   superficiali   ed   interrompere,   conseguentemente, ​ le   attività   illecite   che  influiscono  sullo  stato  di  salute  dei  corsi  d’acqua  con  grave  pregiudizio  all’integrità  dell’ambiente  marino e costiero come ultimo recettore di tali contaminazioni.In  ultima  analisi  va  precisato  che  la  posizione  delle  persone  deferite  in  stato  di  libertà  è  al  vaglio  dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva. 

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