MANFREDONIA:MOGLIE GELOSA POSTA SU INTERNET IL VIDEO DELL’AMANTE CON IL MARITO IN ATTEGGIAMENTI SEX

Ancora una volta, una ragazza, nel capoluogo sipontino, viene messa alla gogna ed allontanata dai suoi familiari per colpa di un’altra donna. La giovane ragazza aveva intrapreso una relazione con un uomo sposato, e come sempre fidandosi e amando l’uomo ha fatto con lui video con atteggiamenti intimi. Ma senza minimamente pensare che sarebbero potuti andare nelle mani della gelosa moglie. La quale per vendicarsi del tradimento, ha pensato bene di fargliela pagare alla quarantenne divulgando tali video, consumando ancora una volta un reveng porn. Ancora una volta vittima una donna di circa quarant’anni,che dopo l’accaduto e dopo l’allontanamento da casa, i sensi di colpa e l’etichetta postale in un piccolo centro cittadino, quale Manfredonia,avrebbe compiuto dei gesti autolesionisti. Un fenomeno in continua crescita quello del ricatto sessuale da parte di chi, sulla scia della propria rabbia, distrugge la vita e la dignità personale e pubblica delle vittime – afferma la dottoressa Vittoria Gentile, psicologa e psicoterapeuta sipontina – il sexting consensuale non è un reato ma la divulgazione di materiale senza il consenso lo è a tutti gli effetti. Per la dottoressa Gentile allo scopo di acquisire maggiore consapevolezza e responsabilità nell’uso di internet sarebbe necessario navigare in rete dopo aver preso una patente che abbia come ambizioso obiettivo quello di fornire un bagaglio minimo di conoscenze a chi si affaccia al mondo del web e dei social. Dal punto di vista giuridico, il reato di revenge porn è stato introdotto nel codice penale e prevede due condotte delittuose, si legge sul sito dell’arma dei carabinieri: «Chi diffonde le immagini o i video ed è anche l’autore degli stessi o li ha sottratti alla persona ritratta e chi diffonde, in modo arbitrario, allo scopo di ledere le parti coinvolte, le immagini o i video e non li ha prodotti, ma li ha ricevuti o acquisiti in un secondo momento. La pena per il reato è della reclusione da uno a sei anni e della multa da euro 5mila a euro 15mila». L’importante e non sottostare a certi ricatti, ritenendosi responsabili ma denunciare nell’immediato quanto si apprende ciò che sta avvenendo

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