LA PROCURA DI TRANI PRECISA:”LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA LA DISCARICA COBEMA”
Al fine di fornire adeguate informazioni sulla vicenda attinente la dis anca COBEMA e ridurre il rischio di letture non corrette, si precisa che sono stati disposti ulteriori accertamenti all’esito dell’incidente probatorio disposto dal G.I.P. del Tribunale di Trani, svolto in udienza nel contraddittorio delle parti, che ha consentito di confermare quanto riportato nella relazione del perito depositata nel mese di febbraio 2022 e, cioè, che la discarica di rifiuti speciali COBEMA, ubicata alla contrada Tufarelle del coi nune di Canosa di Puglia, ha causato, nel corso degli anni, un diffuso fenomeno di inquinamento ambientale, con copiosa presenza di percolato, accertato sia al di sotto della discarica che lungo i fianchi riversandosi in direzione dei circostanti uliveti.
Il perito del CIP nella propria relazione ha evidenziato criticità re ative ad una fase successiva all’affidamento dei lavori di chiusura definitiva e post-gestione della discarica: (“Essendoci passaggio comunque di corrente si può evincere che il telo si4perficiale di HDPE facente parte del capping è lesionato in più punti “L’infiltrazione delle acque meteoriche nel corpo della discarica non fanno altro che formare nuovo percolate, questa ipotesi è
avvalorata anche dai notevoli volumi di perco lato smaltito dalla Robetazzi Costruzioni, oltre 1.000 tonnellate” “dopo aver accertato la perdita di percolato dal ondo e nella parte superiore (capping) ad oggi ancora in corso”).
Pertanto, considerato che si rende necessario stabilire se – per quale periodo successivo all’atto dei lavori presso la discarica COBEMA – la responsabilità d4l’indagato sia non
esclusiva ma concorrente con quella di chi, intervenuto successivamei4te. avrebbe dovuto assicurare una corretta copertura, questo Ufficio ha affidato alla GdF del Nucleo PEF di Barletta l’esecuzione del sequestro probatorio di documentazione e della discarica COBEMA, provvedimento che consente di cristallizzare la situazione di fatto e lo stato 4ei luoghi.
Il sequestro disposto è strettamente collegato all’espletamento urgente degli accertamenti per la durata di 15 giorni onde consentire che immediatamente dopo siano avviati gli interventi per contrastare il protrarsi dell’inquinamento in atto.