SAN GIOVANI ROTONDO: ​ESECUZIONE O.C.C. A CARICO DI DUE SOGGETTI PER ESTORSIONE.

Alle   prime   luci   dell’alba   del   25   ottobre   2021,   personale   della   Compagnia   Carabinieri   di   SanGiovanni Rotondo (FG), coadiuvato nell’esecuzione dallo squadrone eliportato cacciatori di Puglia,ha dato esecuzione a 2 (due) misure cautelari personali, (1 custodia cautelare in carcere, 1 misura cautelare di arresti domiciliari), emesse in data 21.10.2021 dal GIP del Tribunale di Foggia.L’indagine coinvolge 2 soggetti di San Marco in Lamis (FG), i quali in concorso tra loro, al fine di procurarsi   l’ingiusto   profitto   pari   al   prezzo   pagato   e   richiesto   per   la   mietitura   del   grano,   con minaccia   di   danneggiamenti   e   violenza,   costringevano  ​ gli   imprenditori   agricoli   proprietari   dei terreni collocati nei pressi della località “Brancia”, agro di San Severo a servirsi della ditta da loro controllata per la mietitura e a cedere  parte del guadagno a F. L., nonché parcare i loro mezzi presso la sua masseria dietro cospicuo pagamento annuo. In caso di ingaggio di ditta diversa da quella   da   loro   controllata,   gli   imprenditori   agricoli,   subivano   pressioni   e   successivi danneggiamenti.

L’indagine   trae   origine   dal   ritrovamento   di   2   block   notes   (in   cui   erano   annotati   nomi   e   cifre)nell’abitazione di un pregiudicato di San Marco in Lamis, perquisita nell’ambito dei servizi ad alto impatto attuati a seguito del quadruplice omicidio avvenuto nei pressi della Stazione ferroviaria,ormai dismessa, di San Marco in Lamis, dove a perdere la vita, ricordiamo furono i due fratelliLuciani, due onesti agricoltori trovati a passare per caso sul luogo dei fatti.Gli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia di San Giovanni Rotondo, insospettiti dai nomi e dalle cifre contenute nei suddetti block notes, avviavano una peculiare attività di indagine volta a capirne il contenuto e il motivo di tali annotazioni, risultate essere le pesature quotidiane del raccolto dei cereali.La capillare attività di indagine consentiva di far emergere ed accertare, attraverso le escussioni di numerosi   soggetti  ​ (seppur   alcuni   dei   quali   reticenti),   il   chiaro   quadro   di   una   costante   e   ben organizzata attività criminale, la quale si è avvalsa della forza intimidatrice e coercitiva al fine di privare gli agricoltori di zona della capacità di autodeterminarsi nella scelta delle ditte di cui servirsi per la mietitura di orzo e grano, pena danneggiamento dei mezzi di lavoro o altre forme di violenza;tra l’altro, in alcuni casi, unica fonte di sostentamento economico delle vittime oggetto di ritorsionee sottomissione ai limiti della sudditanza.I due, infatti, costringevano gli imprenditori agricoli di zona ad ingaggiare, per la mietitura, la ditta da loro controllata cedendone parte del guadagno ed obbligandoli anche a parcheggiare i mezziagricoli, dietro pagamento, proprio presso i capannoni di proprietà di uno dei due indagati per “tenerli al sicuro” da danneggiamenti. Qualora qualcuno avesse deciso autonomamente di rivolgersi ad altre ditte per la mietitura, queste sarebbero state costrette a “fuggire”, come infatti accaduto,senza nemmeno intascare il guadagno per il lavoro svolto.Gli agricoltori di zona, la gran parte dei quali di San Marco in Lamis, sono stati altresì costretti ad accettare di far pascolare, nei propri terreni, gli animali di proprietà di uno degli indagati a titolo gratuito, oltre ad essere obbligato a “dovergli” consegnare parte del raccolto senza alcuna altra lecita motivazione, nonché cedere gratuitamente la paglia che rimaneva sul terreno al termine dellamietitura.​

E’ chiaro come uno dei due indagati abbia spadroneggiato e dettato legge, indisturbato nel piegare gli agricoltori alla sua volontà, avvalendosi della loro fama criminale.

All’esito delle attività di indagine, il Gip del Tribunale di Foggia, riteneva sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, in ordine a tutti i reati loro ascritti.

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