LA PANDEMIA HA ARRICCHITO LE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE FACENDOLE PENETRARE NEL TESSUTO ECONOMICO MA SOPRATUTTO POLITICO.ATTENTI A FALSI ALLARMISMI DI FALSI POLITICI.

Raggiunto telefonicamente il senatore Morra presidente della Commissione Antimafia il quale ci rilascia codesta dichiarazione :La relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia ci fornisce un quadro inquietante delle attività della criminalità organizzata oggi. Con molte conferme.

Se l’economia legale è collassata a causa dell’emergenza sanitaria, quella illegale è cresciuta, arricchendo le organizzazioni mafiose che ora “potrebbero rivolgere le proprie attenzioni operative verso i fondi comunitari che giungeranno a breve”.

I sodalizi mafiosi, come dei veri parassiti, prosperano sul tessuto economico e sociale lacerato. Potrebbero utilizzare le ingenti risorse liquide illecitamente acquisite per ‘aiutare’ privati e aziende in difficoltà al fine di rilevare o asservire le imprese in crisi. Una strategia mafiosa che “si rivelerebbe utile anche per il riciclaggio e per l’infiltrazione nei pubblici appalti”.

“Delle difficoltà finanziarie delle imprese – spiegano gli analisti della DIA – potrebbero approfittare le organizzazioni malavitose, per altro sempre più orientate verso una sorta di metamorfosi evolutiva volta a ridurre le strategie cruente per concentrarsi progressivamente sulla silente infiltrazione del sistema imprenditoriale”.

La DIA inoltre conferma che l’azione delle mafie si svolge al nord come al sud, senza distinzione.

La DIA chiede ai governi dei singoli Paesi europei un’azione condivisa nel contrasto alle organizzazioni criminali più strutturate e con diramazioni internazionali che sfruttano le disomogeneità legislative delle diverse nazioni.

“Per una lotta efficace contro tali insidie oltre ad una auspicata e sempre più pregnante legislazione condivisa si impone un impulso sempre maggiore nella circolazione delle informazioni e nella cooperazione sinergica tra gli organi investigativi e giudiziari dei singoli Paesi”, spiega la DIA.

Non possiamo che condividere questo auspicio, unendoci alla richiesta, all’Italia e agli altri Paesi, di cooperare come un’unica forza nella lotta alle mafie e di continuare a lavorare, sempre più intensamente, per una legislazione condivisa a livello europeo.

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