Recovery Fund, il veto di Polonia e Ungheria non ci sarà piu’

Novità  a poche ore dal Consiglio Europeo,  Polonia e Ungheria sulle risorse del Recovery Fund non metteranno piu il veto.  Tra ieri sera e stamane trovato  un accordo che accontenta tutti.

Recovery Fund: cade il veto di Polonia e Ungheria che ha tenuto i 27 Paesi dell’UE sospesi.

Da indiscrezioni si apprende,che i due Paesi hanno trovato un compromesso che soddisfi tutti. Ricordiamo che il consiglio si riunirà fra poche ore.

Notizia  importante  per il continente, che rischiava di restare bloccato in una palude  in uno stallo pericoloso. La ferma posizione di Budapest e Varsavia  mettevano a rischio l’arrivo dei miliardi di euro del Recovery Fund e lo sblocco del bilancio comunitario.

Tutti e due  i passaggi,sono considerati importanti  per risollevare le economie europee al collasso avuto per la pandemia Covid. C’è, un’intesa che oggi e domani sarà discussa con tutte le parti quindi, troveranno l’accordo?

Recovery Fund: Polonia e Ungheria  il veto.

L’Ungheria e la Polonia hanno provvisoriamente eliminato il veto sul pacchetto di stimoli più rilevante  dell’Unione Europea.

I due Paesi osteggiavano,  opponendosi alla condizione prevista per l’elargizione dei fondi del Recovery Fund, il rispetto dello stato di diritto.

Una posizione che non veniva digerita, da tutte le nazioni, le critiche proprio per la gestione e l’adozione di leggi non sempre in linea con i principi democratici e con il rispetto dei diritti civili.

L’accordo mediato dalla Germania sarà presentato in riunione dei leader UE di oggi, giovedì 10 dicembre a Bruxelles, dove ci sono buone probabilità che l’accodo troverà l’approvazione. Questo accordo farà partire un flusso miliardario verso le malandate economie del continente.

Non  potranno  essere attivate gli esborsi, prima che la Corte di giustizia europea si pronunci sulla legalità delle nuove regole. Il processo potrebbe richiedere più di un anno per essere completato e questo ritardo nell’attuazione della condizione ha dato garanzia a Polonia e Ungheria.

vedremo cosa succederà.

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