Vaccino anti-covid, da gennaio 1 milione e 700mila unità a disposizione del personale medico e delle Asl. Convince la Pfizer-BioNTech: “Efficacia al 90%”. L’Europa ne acquista 300milioni di dosi, all’Italia oltre 27milioni

Il portavoce della Commissione europea ha annunciato il via libera all’acquisto, per tutti gli Stati membri della Comunità europea, di 300milioni di dosi del nuovo vaccino anti-covid della cordata aziendale Pfizer-BioNTech. In precedenza dall’Europa era stato ufficializzato il contratto per 200milioni di dosi con l’opzione di aumentarne lo stock, di ulteriori 100milioni di dosi, qualora ne fosse stata verificata l’efficacia. E la Pfizer-BioNTech sarebbe ad un passo dai risultati sperati, con lo studio in fase 3, e cioè avanzata, dell’antidoto contro il coronavirus, il cui grado di efficacia è stato sperimentato essere intorno al 90%. La previsione delle aziende è quella di poter raggiungere entro la terza settimana di novembre gli standard di efficacia e sicurezza richiesti dalla comunità scientifica e dalle agenzie di regolamentazione internazionali per poter dare il via all’utilizzo d’emergenza del vaccino. Entro il 2020 dovrebbero essere immessi 50 milioni di dosi nel mondo. Cifra che salirà al 1,3 miliardi di unità vaccinali durante il corso del 2021. “E’ il vaccino più promettente finora”, ha assicurato ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. All’Italia ne arriveranno certamente 27milioni di dosi (il 13,51% del totale) secondo la ripartizione in base alla popolazione. Suddivisione fatta, però, sui 200milioni finora previsti ma, come abbiamo appreso, ce ne saranno 100milioni in più, anche se nella conferenza di oggi la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, non ha chiarito quale sarà la quota aggiuntiva per il nostro Paese. “I criteri – ha detto – devono ancora essere stabiliti sulla base dei piani vaccinali dei diversi Paesi. In ogni caso – ha precisato la Kyriakides – l’acquisto diventerà effettivo dopo i controlli della comunità scientifica”. E in Italia già ci si muove: un gruppo di lavoro di 15 esperti sta organizzando la logistica per la conservazione e la distribuzione del vaccino nelle diverse regioni. Già da gennaio 1milioni e 700mila dosi dovrebbero essere a disposizione del personale medico e delle Asl.

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